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Forte, semplice e amato: perché Sinner è il numero 1 che tutti ci invidiano


Per Jannik comincia una nuova era tennistica da leader. Ma ha già dimostrato di avere il carisma per gestire la pressione




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5 giugno – 07:39 – MILANO

Il numero 1 adesso ce l'abbiamo noi. Si chiama Jannik Sinner, ha 22 anni ed è l'orgoglio di tutto lo sport italiano. Ci ha regalato questo sogno durante il Roland Garros, uno dei tornei del Grande Slam, il paradiso della terra rossa. Cornice migliore non ci poteva essere per un'impresa che non ha precedenti nella storia del nostro tennis. Un punto d'arrivo ma anche un punto di partenza per il fuoriclasse azzurro che a Parigi entra in un'altra dimensione. Da campione a campionissimo, da cacciatore a lepre. Perché adesso sarà lui l'uomo da battere, quello contro cui tutti vorranno fare bella figura. E allora cari avversari provate a prenderlo se ci riuscirete il nostro Jannik. Perché nel ruolo del favorito Sinner si troverà sicuramente a suo agio. Se c'è una cosa che sa reggere bene è proprio la pressione dei momenti importanti. L'ha dimostrato più volte e lo farà anche in questa fine settimana francese dove, come premio per il risultato appena raggiunto, vorrà sicuramente regalarsi la seconda vittoria in uno Slam, dopo il trionfo negli Australian Open di gennaio.

Jannik è un vero fenomeno per i modi ei tempi in cui è arrivato nell'Olimpo di questo sport. Ha conquistato rapidamente appassionati e non con il suo tennis potente e il sorriso del ragazzo della porta accanto. Ci fa fare bella figura in tutto il mondo perché, oltre ad essere il più bravo sul campo, è forte, tanto forte. Ed è educato, mai sopra le righe, sempre rispettoso dell'avversario. Ha costruito il successo con il lavoro e la fatica. Che però gli pesa poco perché il tennis oltre a essere un lavoro è anche il passatempo preferito. Il suo mondo, e il nostro mondo di spettatori e tifosi, si è capovolto nel giro di soli otto mesi. Dalle Finals di Torino dello scorso novembre è cominciata una cavalcata impetuosa che è arrivata fino ad oggi. Dentro questo periodo, il successo nella Coppa Davis con la Nazionale, il primo Slam conquistato in Australia, la vittoria nel Master 1000 di Miami. E anche l'infortunio all'anca che gli ha precluso la partecipazione al torneo di casa, gli Internazionali d'Italia, facendoci preoccupare forse oltre misura. Riposo e terapie hanno fatto sì che, magicamente, tutto tornasse come prima. La conquista della vetta della classifica mondiale era ormai questione di giorni.

Poco importa, dunque, che sia arrivata già ieri per l'infortunio di Novak Djokovic. Il serbo con coraggio e finché ha potuto è rimasto aggrappato alla leadership. Poi è crollato anche sotto il peso degli anni che cominciano a chiedere il conto al suo fisico. Come, d'altra parte, è il successo di Roger Federer e Rafa Nadal. Il Roland Garros segna dunque il definitivo cambio generazionale nel mondo del tennis. Sinner è il presente e anche il futuro. Un futuro che, se gestito in modo attento dal suo team, non potrà che portare grandi gioie. E pensare che nel febbraio del 2018 questo ragazzo della Val Pusteria, da piccolo destinato a una carriera sugli sci, entrava nel ranking Atp al numero 1592. Nessuno lo conosceva, ma sotto le cure di Riccardo Piatti stava nascendo l'enfant prodige del nostro tennis . Cominciammo a scoprirlo l'anno successivo: dopo aver vinto il Challenger di Bergamo, superò il primo turno agli Internazionali di Roma. Il decollo alla Next Gen di Milano, quando in finale batte l'australiano Alex de Minaur ritrovandosi numero 78 del mondo. Poi un crescendo con il primo titolo Atp a Sofia (2020), l'entrata nella top 10 (2021), i quarti di finale raggiunti in tre Slam nel 2022 e il fantastico 2023 con il primo Master 1000 conquistato a Toronto e la Davis.

Di pari passo con i risultati, Sinner ha proposto un tennis sempre migliore per varietà di colpi e soluzioni tattiche. La coppia Vagnozzi-Cahill l'ha reso un giocatore completo, capace di trascinare le folle. Oggi è amato a tutte le latitudini e in qualunque torneo si sgomita per assistere esclusivamente a un suo allenamento. È un gioiello che tutti ci invidiano. Ma il numero 1 ce l'abbiamo noi e, ne siamo certi, Jannik ci farà divertire a lungo.





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