Natisone, trovato un pezzo di indumento durante le ricerche di Cristian Molnar
La segnalazione sul brandello di tessuto da parte del gestore della centralina idroelettrica
Non si fermano le ricerche di Cristian Molnaril giovane travolto dalla furia del Natisone venerdì scorso insieme alle due amiche Patrizia Cormos e Bianca Doros, i cui corpi sono stati già ritrovati. Sono ormai cinque giorni che le squadre di Vigili del Fuoco e Protezione Civile, con un totale di 80 uomini, scandagliano senza sosta ogni angolo del fiume a Premariacco e nel comune limitrofo di Manzano, alla disperata ricerca del 25enne. Un barlume di speranza ieri, martedì 4 giugno, con il ritrovamento di un brandello di indumento incastrato tra le griglie della centrale idroelettrica, a circa otto chilometri a valle dal luogo dell'ultimo abbraccio tra i tre amici.
forse un brandello di t-shirt
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Durante le ricerche è stato individuato un frammento di tessuto bianco, incastrato tra le griglie di una centralina idroelettrica, situata sotto il ponte Alcide De Gasperi di Manzano. Il ritrovamento è avvenuto durante la normale routine di pulizia delle grate; il proprietario dell'impianto ha immediatamente allertato i soccorritori. I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno recuperato il lembo di stoffa, che mostrava evidenti segni di usura e macchie, e l'hanno successivamente consegnato ai carabinieri per ulteriori indagini. Al momento, tuttavia, non ci sono certezze che sia appartenuto alla maglietta di Cristian. Nel frattempo le operazioni di ricerca si sono intensificate con l'ausilio di sommozzatori, elicotteri e droni lungo le rive del fiume, in particolare tra il ponte Romano e quello di Leproso, dove i livelli d'acqua erano sufficientemente bassi per permettere un'esplorazione a piedi.
“È una disperazione per il fratello di Cristian e per i suoi genitori perché non riusciamo a dare loro l'unica cosa al mondo che ora desiderano”, rivela sconfortato al Corriere della Sera Michele De Sabata, sindaco di Premariacco. “In questi giorni ho ricevuto tante richieste di amicizia anche dai loro amici rumeni che mi hanno poi scritto su Facebook per sapere se ci sono anche solo delle piccole novità. Speriamo di riportarlo al più presto a tutte le persone che gli vogliono bene”, ha chiosato.
lo sfofo dei genitori della mamma di patrizia Cormos
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“Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno”, ha dichiarato affranta la mamma di Patrizia Cormos al Messaggero Veneto. “Potevano forse salvarli”, si è sfogata. “Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l'indirizzo. Ha detto 'Chiamate mia mamma'”, ha aggiunto la donna. “Spero che tutti si ricordino di Patrizia per come era: buona, un angelo, piena di voglia di vivere, amava viaggiare e condividere le cose con i suoi cari e con i compagni. Oltre a studiare tanto per realizzare i suoi sogni, andava anche a lavorare per guadagnare qualcosa, infatti mi diceva sempre 'Mamma, non voglio essere un peso per te'. Anche giovedì sera aveva lavorato, per questo venerdì le avevo suggerito di riposare. Abbiamo sperato fino alla fine che siamo riusciti a trovare la forza di aggrapparsi a qualcosa”, ha detto la madre di Patrizia.
Gazzetta dello Sport
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