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Stop alle auto, Ztl marina o bando dei non residenti. L’estate della rivolta contro l’assalto dei turisti


Parola d'ordine. Lotta all'overtourism. Nelle città e nei borghi di tendenza, dove qualche manciata di residenti combatte un match impari contro orde di vacanzieri a 6 o 7 cifre. Nel 2023, il turismo globale ha ripreso un battito dei record storici di arrivi e presenze: in Italia 134 e 451 milioni. Nel 2024 si andrà oltre. I tentativi di argine arrivano a pioggia, non sono dalle città d'arte, come nel caso-simbolo, la Venezia dove però la tassa d'ingresso non sembra aver dissuaso i vacanzieri, ma anche da centri minori, che provano a limitare l'accesso ai loro borghi, alle spiagge e agli itinerari escursionistici.

Minorca si chiude ai turisti

Nel Belpaese e all'estero i rimedi preferiti sono numero chiuso e biglietto d'ingresso. Uno dei casi eclatanti arriva però da un villaggio di Minorca, Baleari: Binibeca Vell, 200 abitanti per 800mila turisti l'anno, attirati da un'aura da presepe bianco ideata da Francisco Joan Barba Corsini, architetto catalano del XX secolo, e dall'inesorabile effetto Instagram. Letteralmente assediati da “ospiti” che si arrampicano sui muri ed entrano nelle case pur di ottenere un clic, i proprietari hanno dapprima scelto la via soft, affiggendo cartelli che invitano al silenzio e al rispetto; lo step successivo è stato chiedere ai turisti di presentarsi solo tra le 11 e le 20. Vista la vanità degli sforzi, è stato indetto un referendum per la chiusura del borgo ai non residenti. Emblematica la data: 15 agosto.

Conero e Sardegna, spiagge off limits per le auto

Dall'Italia, l'ultimo esempio arriva dalle Marche, dove Portonovo, spiaggia del parco regionale del Conero, sperimenterà, per 50 giorni, la “Zona ad accesso controllato” per le auto. Il comune presidierà i parcheggi, consentendo l'accesso sino al loro riempimento. Tra le soluzioni sempre più diffuse, la spiaggia a numero chiuso. In Sardegna, Arzachena la sperimenterà nelle sue celebri “Piscine” da metà luglio a fine agosto. Prima volta, da giugno a settembre, anche per Santa Teresa di Gallura, alla “Rena Bianca”. Non sono casi isolati. Tra Stintino e Baunei, tra Villasimius e il Parco della Maddalena, i lidi ad accesso limitato sono ormai fenomeno non raro in terra sarda. Tra i borghi anti-overtourism, la calabrese Tropea pensa alla tassa d'ingresso, per arginare una ressa da 50mila persone al giorno, che, nella stagione di punta, infieriscono su 7mila abitanti in 3,5 kmq.

Cinque Terre, e-bike e canoa limitate

In Liguria, più che noto il caso delle Cinque Terre, da dove quasi ogni giorno arrivano novità. Le ultime sono un tetto al numero di canoe e di bici elettriche affittabili, mentre in mare è stata appena istituita la prima zona a traffico limitato su acqua d'Italia: navigazione solo in elettrico dal 2025. Sestri Levante voleva invece introdurre un biglietto di 5 euro per la “Baia del Silenzio”, una spiaggia pubblica. Il progetto è slittato ma rimane il numero chiuso.

Dolomiti da preservare

Un recente studio Demoskopika sull'Italia a rischio overtourism mette le province di Trento e Bolzano in cima alla lista. Nell'area dolomitica, l'iniziativa più importante rimane quella della Valle di Braies, che conferma l'interdizione alle auto private, per chiunque non abbia prenotato il parcheggio, dal 10 luglio al 10 settembre. L'infinito tormentone dei passi dolomitici da chiudere al traffico rimarrà tale anche nel 2024. Una proposta car-free arriva invece da Courmayeur, dove il fresco accordo Comune-Regione-Cassa depositi e prestiti sembra poter dare il via ad un sistema misto ferroviario- trasporto via cavo tra il borgo e le sue vallate laterali, pensato in modo da vietare le auto nell'area.

Italia non sola

Anche all'estero, gli sforzi anti-overtourism si moltiplicano. Amsterdam, antesignana in materia, ha aumentato la tassa di soggiorno, ora la più alta d'Europa: mediamente 22 euro per chi dorme in hotel, 11 euro per i croceristi. L'idea più curiosa arriva da Siviglia, che vorrebbe far pagare — solo ai turisti — una tassa d'ingresso per la Plaza de España. I l Giapponeinfine, in poco tempo, ha vietato ai turisti il ​​quartiere storico di Kyoto, dove le geishe venivano tartassate con foto e selfie, e istituito il numero chiuso sul sentiero per la vetta del Monte Fuji.



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