The Howlers – What You’ve Got To Lose To Win It All
Il primo disco dei londinesi Urlatori“What You've Got to Lose to Win it All”, è un lavoro oltremodo interessante che si muove su delle coordinate indie-rock dannatamente scoppiettanti. Adamo Giovane e soci, infatti, hanno confezionato quindici brani che hanno il retrogusto incinta di una malinconia atavica e dei ritornelli così incisivi da girare nella mente di chi ascolta come una giostra impazzita.
Del resto, le influenze degli Urlatori durante la lavorazione dell'album e dei suoi estratti (sin qui) sono state piuttosto variegate. Si passa, infatti, dalle epiche colonne sonore firmate da Ennio Morricone ai Club motociclistico ribelle nero. Un bel calderone, non c'è che dire.
All'interno del disco in questione si alternano dei momenti più epici e chitarrosi – l'opener “How Long” – ad altri in cui i Nostri provano concedersi un po' più di introspezione (“To Make A King”). Per chi scrive, però, il vero e proprio evidenziare di questo “Quello che devi perdere per vincere tutto” – mai titolo fu più corposo – è rappresentato dalla splendida “El Dorado”, ovvero, uno degli inni indie-rock più sfavillanti di questa prima metà di anni Venti. Ascoltare per credere.
Di “Lady Luck”, invece, ne avevamo già scritto pochi mesi o sono. Quello degli Urlatori è un gustosissimo desert-rock che giammai sfocia nella logorante banalità dei clichés. Anzi. La (bella) voce di Giovane riesce a trasportare l'ascoltatore in un universo fatto di note dai forti richiami brit-pop e dall'impatto maledettamente immediato. “Take It Easy” è la degna conclusione di un progetto discografico altamente qualitativo. Poco da dire.
Certo, alcuni episodi meno brillanti sono quasi inevitabili nell'economia di un disco d'esordio. Epperò, gli Urlatori, riescono a risultrare credibili anche nelle tracce un po' più evanescenti. Traduzione in soldini, Adamo Giovane, Guus Ter Braak e Tom Triggshanno già compiuto una delle imprese più difficili per una (giovane) band: ovvero, quella di trovare una propria cifra stilistica, anche se al netto di alcuni momenti di inevitabile def.
Il futuro è dalla loro parte.