Economia Finanza

In Svizzera referendum sui costi della sanità tra i più alti d’Europa


Tornata di votazioni popolari in Svizzera in questo fine settimana, con al centro il sistema sanitario. Un sistema, quello elvetico, che si è retto sin qui su un binomio di fondo: qualità molto elevata, costi molto alti. Questo assetto viene ora messo in discussione da più parti e ad essere contestati sono naturalmente i costi, non la qualità riconosciuta. Due iniziative sul tema sono al voto, una propone un tetto per i premi delle casse malate al 10% del reddito disponibile, un'altra propone un freno ai premi attraverso un aggancio all'evoluzione dei salari ed alla crescita economica nazionale.

In Svizzera non ci sono trattenute per la sanità sullo stipendio, ma avere un'assicurazione malattia è obbligatoria. I premi pagati appunto ad una delle molte casse malate sono dunque una sorta di impostazione che, pur avendo una regolamentazione specifica, non ha però un tetto. Questi premi incidono non poco sui redditi e sono in costante aumento, in parallelo all'incremento dei costi sanitari. Confederazione e Cantoni peraltro intervengono, e questo fa la differenza rispetto ad un sistema come quello americano ad esempio, pagando una parte dei premi nel caso di redditi che non possono sostenere interamente la spesa relativa. Nel 2022 circa un quarto dei residenti ha avuto sostegni di questo tipo. Ma resta il fatto che per circa i tre quarti della popolazione i premi sono da pagare senza sostegni.

All'interno della quarantena di Paesi dell'OCSE, la Svizzera è nel gruppo di testa quanto a spesa per la salute. Con oltre 8 mila dollari pro capite a valori 2022, la Svizzera è poco sopra la Germania ed è preceduta solo dagli Stati Uniti, che sono in vetta con oltre 12 mila dollari. Il Governo elvetico riconosce il problema dei costi alti del settore sanitario ma si oppone, insieme alla maggioranza del Parlamento nazionale, alle due iniziative in votazione. Entrambi non risolverebbero il problema, afferma la gran parte dell'Esecutivo svizzero, in cui sono presenti tutti i partiti maggiori. Fissare un tetto per i premi al 10% del reddito disponibile, proposta avanzata dal Partito socialista, porterebbe per il Governo alla necessità di altri sostenitori da parte di Confederazione e Cantoni, con un aggravio di 3,5-5 miliardi di franchi annui a carico di tutti i contributori.

Il freno ai premi con agganci a salari e crescita economica, proposto dal partito Il Centro, non affronterebbe per l'esecutivo questioni di fondo come quelle legate all'invecchiamento della popolazione, allo sviluppo di maggiori possibilità terapeutiche per tutti, alla ricerca di ulteriore efficienza . Il Governo sollecita due no e nel frattempo afferma di voler agire per altre riduzioni dei prezzi dei farmaci e delle tariffe per le analisi, contro le prestazioni mediche superflue e per altri controlli sui costi a carico delle casse malati. L'esito delle votazioni è incerto, le posizioni del Governo hanno un peso ma c'è anche insoddisfazione in una parte del Paese sul tema dei premi e dell'erosione dei redditi. Nel marzo scorso è stata tra l'altra approvata in votazione popolare la proposta, avanzata dalla sinistra e pura contrastata dal Governo, per la creazione della tredicesima per il primo pilastro pensionistico.

Altre due iniziative sono in votazione. Una riguarda la legge federale sulle energie rinnovabili. È un progetto, sostenuto da Governo e Parlamento, per aumentare in tempi non lunghi la produzione in Svizzera di elettricità con fonti come acqua, sole, vento, biomasse. Molte organizzazioni ambientaliste sono un favore, il no è di esponenti di schieramenti diversi tra loro, con la motivazione che il paesaggio sarebbe troppo colpito. Uno strascico della pandemia è poi presente nell'altra proposta su libertà e integrità fisica, sostenuta in sostanza da una parte dei contrari a lockdown e green pass e avversata da Governo e Parlamento.



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