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Leo Fabbri: “Non ho più a che fare con marziani. Crouser? Batterlo non è impossibile”


Era 149 chili, adesso è sceso a 125. Però dietro ai record del fiorentino (tifosissimo della Viola) ci sono anche un allenatore super, l'avvicinamento al buddismo zen e la meditazione. “Non sono un ercolino, ma nel lancio ho il miglior 'finale' di tutti”

Era uno del gruppo: in fretta è diventato un leader. Ha capito che per emergere avrebbe dovuto cambiare registrazione: lo ha fatto. Con la testa e con il fisico. I segreti di Leo Fabbri stanno tutti lì. Il 27enne fiorentino, in due anni, dall'alto dei suoi due metri, ha perso 24 chili di peso, scendendo da 149 a 125 e, soprattutto, il 17% di massa grassa, passando dal 31 al 14. Al resto ha pensato la sua tecnica in pedana, sempre più sopraffina. È così che l'aviere allenato da Paolo Dal Soglio, ex grande specialista, è diventato uno dei migliori lanciatori di peso al mondo. Fino al 22.95 del 15 maggio a Savona con il quale, dopo quasi 37 anni, ha sottratto all'olimpionico Alessandro Andrei il record italiano della specialità. Quella sfera da 7,260 chili (pari a 16 libbre), nelle sue mani, si trasforma in una pallina da tennis. In una stagione mai così ricca di prestigiosi impegni, che avrà il clou nell'Olimpiade di Parigi, c'è da gettarla sulla Luna.



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