Sport

Ricavi, stadio, mercato, piano giovani: così Oaktree progetta un altro ciclo da scudetto


Un portiere e un attaccante per aggiungere qualità in rosa. Poi la crescita nel bilancio e lo stadio: così la nuova proprietà dell'Inter cerca un triennio di vittorie

Giornalista

9 giugno – 13:48 – MILANO

Lì dove nessuno è più riuscito, dopo la Juventus. L'Inter pensa già al 21. Il 20 è un numero stellare e s'è capito. Ma l'idea di Oaktree, dei dirigenti e di Simone Inzaghi è quella di aprire un ciclo di scudetti. Dal 2020-21, da quando cioè i nerazzurri hanno interrotto il dominio dei trionfi bianconero, nessun club è riuscito a confermarsi, a vincere il titolo per due stagioni consecutive. Eccola qui, la sfida. Ecco qui il salto avanti a cui sono chiamati Lautaro e compagni. Con un vantaggio, rispetto al passato. Nel 2021 la squadra campione d'Italia che Inzaghi ereditò da Conte fu stravolta dalle cessioni di Lukaku e Hakimi. Ora non sarà così. Ora è diverso. Si riparte dalla seconda stella per andare ancora più su, con un organico che non avrà bisogno di essere ritoccato in maniera eccessiva.

Il mercato

La continuità è un vantaggio. È “il” vantaggio. L'Inter ragiona per l'oggi e il domani. A una squadra che ha dominato l'ultimo campionato ha già aggiunto due potenziali titolari. Non due operazioni di contorno, ma due calciatori in grado di prendersi cura della prima fila, leggi Taremi e Zielinski. Ma non è finita. Perché a Inzaghi sarà regalato anche un portiere di prima fascia oltre che di prospettiva, così da affiancare a Sommer un giocatore di potenziale pari livello. Poi il resto del mercato dipenderà dalle uscite. E l'Inter s'è messa nelle condizioni, chiudendo con mesi d'anticipo gli affari Taremi-Zielinski, di poter aspettare. Nel piano c'è la volontà di inserire in rosa un attaccante in più. Nelle scorse settimane era stata sondata anche l'opzione legata a Depay, che lascia l'Atletico Madrid a zero, ma la cosa non ha più avuto seguito. L'obiettivo si chiama Gudmundsson, per il quale servire cedere. Chi? Carboni e Arnautovic innanzitutto, il primo per costruire un tesoretto e il secondo per liberare spazio in rosa.

Sviluppo

Ma è giusto andare anche oltre il campo. Oltre l'aspetto legato al mercato. Oaktree ha un piano triennale di sviluppo dell'Inter, dentro il quale il fondo Usa ha voglia/necessità di fare un segno positivo sotto molti aspetti. Sul piano del valore della rosa, ad esempio: così si spiega la raccomandazione ai dirigenti di spingere su investimenti per calciatori giovani, futuribili anche in termini di cartellino. E poi, sul piano dei ricavi: il bilancio al 30 giugno sarà chiuso con un passivo tra i 40 ei 50 milioni, l'obiettivo (non semplice) è il pareggio tra 12 mesi, sfruttando gli introiti della nuova Champions League e del Mondiale per club. C'è poi un tema legato alla visibilità. E a un marchio da rendere il più possibile vincente per andare a caccia di mercati fin qui poco battuti: l'orizzonte si sposta da Oriente a Occidente, gli Stati Uniti diventano il riferimento principale. Ma il piano di sviluppo dell'Inter non può prescindere dallo stadio. È una tematica per il momento solo sfiorata dai nuovi proprietari: la prossima settimana dovrebbe essere quella dell'approfondimento di alcune tematiche.

Triennio

Oaktree vuole un'Inter dominante in Italia e il più possibile competitivo in Europa. E ha grande fiducia nei dirigenti che hanno costruito le vittorie. Come pure sull'allenatore: in settimana dovrebbe essere allungato l'accordo con Inzaghi fino al 2027. Guarda caso, la stessa scadenza del management sportivo, lo stesso orizzonte triennale che si è dato Oaktree. Per rivincere c'è bisogno di crescere ancora, guai a fermarsi a ricordare il dominio del campionato precedente. L'Inter non vince scudetti in serie dall'epoca Mancini-Mourinho. Inzaghi ha voglia di altre prime pagine.





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *