Ricette

Il pesto Barilla compie 30 anni: leader con il 38% del mercato mondiale


Il leader mondiale del pesto è a Parma. Si chiama Barilla, ferma il 37,8% del mercato globale a valore e da 30 anni esatti porta questo condimento tipicamente italiano sulle tavole di mezzo mondo, esportandone l'80% della produzione. Tutta realizzata nello stabilimento di Rubbiano, alle porte della città emiliana, da dove ogni anno escono 84mila tonnellate di sughiottenuti a partire da oltre 55mila tonnellate tra pomodoro e basilico italiano, forniti da 37 agricoltori che si impegnano a rispettare un disciplinare per la coltivazione sostenibile.

Uno stabilimento, il più grande d'Europa per la produzione di sughi, su cui l'azienda ha investito in 10 anni oltre 150 milioni di euro, e che da oggi si presenta con una nuova veste: sulla facciata campeggia un murale artistico di oltre 800 mq, che celebra il basilico, l'ingrediente iconico del pesto. Un'opera d'arte, creata da Marianna Tomaselli, che festeggia il compleanno di un prodotto tra i best seller globali del gruppo. E uno dei prodotti italiani di maggior successo nel mondo.

«I consumatori stanno dimostrando un interesse crescente per il pesto, perché è estremamente in linea con i trend del momento, in quanto è gustoso, facile da preparare e “plant based”», spiega Valentina Marchetti, direttore marketing globale Pesto Barilla. I mercati esteri più importanti sono Germania e Francia, dove Barilla è leader di mercato, rispettivamente con il 56% e il 48% di quota a valore. E dove c'è ancora molto lavoro da fare, perché il pesto è comprato da meno del 50% delle famiglie e perché viene usato soprattutto come sugo per la pasta, e solo in misura minore nella preparazione di bruschette o come “dipping”, intingendo cracker o grissini direttamente nel vasetto.

«Benché gli usi sono ancora piuttosto limitati, nei focus group che abbiamo condotto in diversi paesi europei è emerso che il pesto è considerato un prodotto molto versatile e capace di stimolare la creatività in cucina – aggiunge Marchetti – Quindi stiamo studiando un piano di comunicazione che vada a suggerire ai consumatori utilizzi alternativi con l'obiettivo di ampliare le occasioni di consumo del prodotto e, quindi, la frequenza di acquisto».

Un'altra sfida dell'azienda è quella di crescere nel mercato statunitense, dove il pesto non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità e dove pochi lo conoscono e sanno come usarlo. “Il nostro ruolo sarà duplice: far crescere la categoria, cercando di far entrare il pesto nelle abitudini degli americani, e accreditare Barilla come la marca top of mind” afferma Marchetti.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *