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«A soli 12 anni già pensa a lavorare per guadagnare i suoi primi soldi!»



Buonasera, sono la mamma di un ragazzo di 12 anni che, già da tempo, mi chiede come poter guadagnare qualche soldino per sé stesso. Premetto che siamo una famiglia comune, lavoriamo sia io che mio marito e non mi sembra ci manchi nulla.

Però sento forte l'esigenza di autonomia di mio figlio. Cosa consiglierebbe come primo “lavoretto”? La ringrazio fin d'ora se avrà la possibilità di rispondermi.

VINCENZA

Risposta di Alberto Pellai

– Cara Vincenza,
a 12 anni è importante che i figli sentano di poter avere autonomia.
Quindi, come scrivi tu, anche poter gestire una paghetta potrebbe rappresentare uno strumento educativo finalizzato al raggiungimento di tale compito.

Molti dicono che un figlio deve assumersi piccole responsabilità per il bene della famiglia di appartenenza, senza che ne venga risarcito. E hanno ragione. Non tutto deve essere fatto per ottenerne un guadagno.

Ma stabilito che in preadolescenza (e in realtà già nella seconda infanzia) dobbiamo attribuire ai nostri figli delle mansioni con cui sentono di essere un servizio della famiglia in cui essi stessi ricevono cura, supporto e risposte ai loro bisogni, ci possono essere compiti speciali che permettere di ottenere una piccola ricompensa.

È un intervento che resta a discrezione dei genitori e funzionale alle scelte educative e valoriali della famiglia. Tu mi chiedi quali compiti possono risolvere il tuo 12enne. Ecco un breve elenco: lavare l'auto, tagliare il prato, asciugare i piatti o disporli in lavapiatti, stendere i panni, andare a trovare un vicino anziano.

Solo voi genitori conoscete bene vostro figlio, le sue attitudini e talenti e potete capire quali responsabilità, tra quelle indicate, possono essere assegnate di routine (ovvero come il suo personale servizio alla famiglia) e quali invece rappresentano uno straordinario, cui fornire una piccola ricompensa .

Detto questo, un altro tema molto importante è capire come il ragazzo utilizzerà i suoi soldi. Oggi, molti preadolescenti vorrebbero investire tutti i loro piccoli risparmi nel mondo dei videogiochi e in questo caso mi sento di sconsigliare tali opportunità.

Il gioco dovrebbe essere un'attività che non muove denaro ea me sembra che nell'attività di videogioco di molti bambini e preadolescenti ci sia una tendenza a investire continuamente piccole cifre di denaro, cosa che trovo totalmente inadeguata per un minorenne, perché assimilabile al gioco d'azzardo.

Ti consiglio di leggere il mio libro Allenarsi alla vita (Mondadori) dove indica i dieci principi che permettono a noi genitori di sostenere una crescita sana, orientata all'autonomia e all'acquisizione di quelle competenze necessarie per affrontare le sfide della vita reale e per evitare che i nostri figli si perdano dentro alla falsa attrattività della vita virtuale.





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