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Al via il prestito all’Ucraina. Reso noto il programma del Papa al summit



Nell'atterrare in Puglia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva fatto sapere, attraverso telegram, di aspettarsi «decisioni importanti» sulla «difesa e sulla resilienza economica» dal vertice del G7. E non è stato smentito. Fonti della delegazione americana hanno informato che è stato raggiunto un accordo tra i sette Grandi per un prestito all'Ucraina del valore di 50 milioni di dollari. Soldi che verranno utilizzati in gran parte per la ricostruzione. Riuniti a Savelletri, nel Brindisino, nel resort Borgo Egnazia, Usa, Canada, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Giappone hanno concordato un «consorzio di prestatori» in modo da «condividere il rischio». Dalla delegazione trapela anche che gli Usa sarebbero disposti ad anticipare l'intera somma. «Non parlerò per altre delegazioni», ha detto uno dei funzionari statunitensi, «tocca decisamente a loro annunciare se contribuiranno al prestito, ma noi non saremo gli unici prestatori». La questione del prestito era stata bloccata finora a causa delle divergenze tra Usa e Unione europea su chi dovesse essere garante dell'erogazione nel caso in cui gli attivi russi (dai quali si attinge) smettano di generare utili per un calo delle tariffe o per l' auspicata fine delle ostilità che porterebbe a uno scongelamento degli asset. Gli Usa avevano chiesto che fosse l'Europa a essere garante per non dover passare da un braccio di ferro al Congresso.

Come che sia sembra che a riuscire ad arrivare a un accordo siano stati soprattutto gli sherpa italiani capitanati da Elisabetta Belloni, fortemente spronata da Giorgia Meloni e da quelli americani. Plauso per gli italiani dai francesi che hanno sottolineato la nostra capacità di mediare, cercare soluzioni e arrivare a una sintesi.

Se l'Ucraina ha banco, con Zelenskyj che si fermerà anche domani per incontrare papa Francesco, non passa in secondo piano il tema africano. La prima sessione del summit si è occupata proprio del Continente sottolineando i rischi e le implicazioni dei massicci investimenti cinesi nell'area. «Il nostro partenariato con l'Africa», invece, ha sottolineato la presidente della Ue Ursula von der Leyen, che partecipa al summit, «è un partenariato tra pari. Questo è stato il nostro approccio negli ultimi cinque vertici del G7. Noi offriamo veri investimenti sostenibili a lungo termine. Investimenti locali che creano posti di lavoro per il continente. La pandemia ha dimostrato che il G7 ha dato risultati a favore dell'Africa. Grazie al sostegno dell'Ue, le strutture per i vaccini a M-Rna in Ruanda e Senegal sono operative, per esempio».

Intanto il Vaticano rende noto il programma della visita del Papa. Francesco parteciperà alla sessione sull'intelligenza artificiale. Invitato direttamente da Giorgia Meloni, che lo accoglierà all'arrivo, il Pontefice terrà il suo discorso su un tema che gli sta a cuore e sul quale ha richiamato più volte l'attenzione: quello delle sfide che la Ia pone sul rispetto della dignità umana , sulla privacy e, soprattutto, sul rischio che possa alimentare la disinformazione. In sole sette ore – tanto è il periodo previsto tra l'atterraggio e la ripartenza, il Pontefice avrà anche dieci incontri bilaterali.

Prima del suo intervento il Papa incontrerà Kristalina Georgieva, Direttore Generale del Fondo monetario internazionale, Zelenskyj, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Dopo il suo discorso invece sarà la volta dei bilaterali con William Samoei Ruto, presidente del Kenya, Narendra Modi, Primo Ministro dell'India, Joseph Biden, Presidente degli Stati Uniti, Luiz Inácio Lula da Silva, Presidente del Brasile e Recep Tayyip Erdoğan, Presidente della Repubblica di Turchia.

(Nella foto un momento di lavoro dei giornalisti accreditati al media center di Bari)





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