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Mattarella consegna il tricolore agli atleti in partenza per Parigi 2024


È da poco passata l'una di un caldo e ventilato 13 giugno quando due pullman lasciano la piazza del Quirinale. Sulla fidanzata di uno c'è scritto “Insieme incredibili”. Sull'altro “Physique du rôle”. A bordo due delegazioni degli atleti italiani che parteciperanno alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Parigi. Le ragazze ei ragazzi sorridono felici. Ospitati nei Giardini del Quirinale, sono stati coccolati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sempre contento di stare in mezzo agli sportivi.

L'occasione era la consegna della Bandiera italiana agli Alfieri della squadra olimpica, Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi, e agli Alfieri della squadra paralimpica, Luca Mazzone e Ambra Sabatini. Mattarella arriva puntuale alle 11. Viene da due serate passate allo Stadio Olimpico ad applaudire le campionesse ei campioni dell'atletica azzurra che hanno fatto il pieno di medaglie ai Campionati europei. “Ieri ho commesso un'infrazione alla prassi del protocollo del Quirinale”, confida il Capo dello Stato, “andando una seconda volta al medesimo evento, ma vi assicuro che ne valeva la pena”.

Gli atleti sono schierati nelle prime file. Più indietro ci sono i presidenti delle federazioni e storici dirigenti dello sport italiano come Franco Carraro e Mario Pescante. Due Corazzieri stanno sull'attenti e reggono le due bandiere che saranno consegnate agli Alfieri. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagòsottolinea la sensibilità e la competenza di Mattarella (“le sue domande tecniche a volte hanno messo in difficoltà sia me il che presidente della federazione di atletica Stefano Mei”), esalta il modello multidisciplinare dello sport italiano, promette un record di medaglie alle Olimpiadi di Parigi (“vogliamo restare la nazione europea con il maggior numero di medaglie vinte”). Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ricorda che la delegazione a Parigi sarà la più numerosa di sempre: 135 atleti impegnati in 17 discipline. Pancalli rivendica anche la scelta provocatoria delclaim “phisique du rôle”: “Qualche anno fa nessuno avrebbe ritenuto che le nostre ragazze ei nostri ragazzi avrebbero avuto il physique du rôle per fare gli atleti. Oggi sfido chiunque a dire il contrario”. Il ministro peer lo sport ei giovani, Andrea Ablodiricorda che quella di Parigi sarà la prima edizione dei Giochi dopo la modifica dell'articolo 33 della Costituzione, dove si dice che “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme ”.

Poi parlano loro, gli Alfieri. Le parole di Arianna Arrigo, campionessa della scherma, toccano il cuore. Ricorda la nascita dei suoi gemelli Stefano e Mircea (“con la scherma ho vissuto tante emozioni, ma la vita me ne ha regalate altre due: i miei gemelli che adoro”), la pausa forzata dopo la gravidanza e il parto, la ripresa dell 'attività sportiva, la fatica di conciliare il ruolo di mamma con l'attività di atleta di livello mondiale. “Ma ce l’ho fatta e sono fiera. Ora mi sento un'atleta più completa e una mamma più felice”, dice asciugandosi una lacrima. Poi il ringraziamento alla famiglia, “altrimenti da sola non ci sarei riuscita”. Anche Gianmarco Tamberi dedica parole affettuose alla “amatissima moglie”. “Senza di lei”, ammette, “non sarei mai stato all'altezza di questo ruolo”. Da Tamberi arriva un ringraziamento anche al presidente tifoso Mattarella in tribuna allo Stadio Olimpico: “non potevo deluderla, non potevo tornare a casa senza la medaglia d'oro”. Luca Mazzone, 52 anni, formidabile atleta in carrozzina alla sua sesta Paralimpiade, dice che lo sport “Continua a darmi emozioni dopo quasi un quarto di secolo”, poi ringrazia la madre e la moglie (“che quasi ogni giorno si preoccupa se ritardo cinque minuti nei mie giri sulle strade della mia Murgia”). “Grazie per aver pensato a me”, dice Ambra Sabatini, oro dei 100 metri a Tokyo, già concentrata sulla gara che l'attende il 7 settembre a Parigi.

Mattarella parla senza seguire un testo scritto, come gli capita spesso quando incontra gli sportivi. Il Presidente è a suo agio e sa bene di che cosa parla. Si rivolge ad Arianna Errigo facendole i complimenti “per questa capacità eccellente di far fronte a due impegni diversi, quello di mamma e quello di campionessa. È una straordinaria dimostrazione”. A Tamberi, riferendosi alla finale di salto in alto degli europei, dice: “più ci penso, più nutro il dubbio che con quei due salti nulli a 2.29 abbia voluto creare un thriller alla Hitchock per poi andare con tranquillità a 2,37”. A Luca Mazzone dice di consideralo un emblema di come si riescano a mettere insieme l'esperienza del nuoto e del ciclismo loda la sua partecipazione a sei Paralimpiadi. Rivolgendosi ad Ambra Sabatini dice che l'ha sempre considerata “l'atleta dell'entusiasmo”.

Mattella, prima di concludere, tocca anche il tema della guerra: “In questo periodo internazionale l'assemblea delle Nazioni Unite ha chiesto una tregua olimpica sulla moda di quanto avveniva nell'antica Grecia. Non so se avverrà perché questa richiesta si scontra con la ottusità di chi scatena guerre, però il messaggio che voi lancerete con i vostri colleghi e colleghi di altre nazioni è un messaggio di convivenza, di amicizia e di collaborazione altrettanto importante”.

C'è poi il ,momento delle foto ufficiali e dei selfie degli atleti con il presidente. Lui, circondato, si presta felice, ride, scherza. E per la foto accanto agli atleti in carrozzina si accovaccia con agilità per essere un presidente sempre all'altezza giusta.





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