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Ilaria Salis è libera: tolto il braccialetto elettronico. Ora può tornare in Italia


Ilaria Salis è libera: la polizia ungherese ha appena lasciato il suo domicilio a Budapest dopo averle tolto il braccialetto elettronico.

La richiesta di scarcerazione era stata depositata dal suo avvocato ungherese Gyorgy Magyar subito dopo la sua elezione come eurodeputata con Avs e questa mattina è stata scarcerata dalla detenzione domiciliare.

La 39enne ha chiamato i propri avvocati in Italia, Eugenio Losco e Mauro Straini, per avvisarli di aver ricevuto il provvedimento del giudice ungherese che l'ha liberata dagli arresti domiciliari dove si trovava dal 15 maggio, giorno in cui è stata scarcerata.

Può lasciare l'Ungheria subito

Ilaria Salis può quindi ora tornare in Italia. L'eurodeputata di Avs è stata arrestata l'11 febbraio del 2023 con l'accusa di far parte di un'associazione criminale e di aver partecipazione a due aggressioni nei confronti di tre militanti di estrema destra a Budapest. E' rimasta in carcere per oltre 15 mesi fino a quando è stata accolta la richiesta avanzata dai suoi legali di poter scontare la misura cautelare ai domiciliari.

La sua famiglia aveva già comprato i biglietti per raggiungerla per festeggiare lunedì i suoi 40 anni ma ora Salis potrà festeggiarlo in Italia.

Ora gli interrogativi sul processo e l'immunità

Ieri il padre di Ilaria, Roberto Salis, per il proseguo del processo paventava il problema della proclamazione dell'elezione della figlia che godrà dell'immunità parlamentare solo dal momento della sua proclamazione ad eurodeputata. Ma il giudice di Budapest intanto non ha battuto il ciglio sulla revoca dei domiciliari e ha immediatamente accolto la richiesta dei suoi legali.

La preoccupazione di Roberto Salis nasce dalle parole del portavoce del governo Orban Gergely Gulyßs secondo il quale “l'autorità ungherese competente dovrebbe chiedere al Parlamento europeo la revoca dell'immunità” per sua figlia Ilaria.

Deve essere l'autorità nazionale competente (non il tribunale “che non può chiedere nulla ma deve rispettare le regole europee ed ungheresi”) a chiedere eventualmente la revoca dell'immunità che poi spetta all'aula del Parlamento Europeo votare a maggioranza. Se viene approvata, il processo continua altrimenti, ha ricordato Gulyßs, riprende a fine mandato.



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