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Milano Football Week, subito show da Sacchi-Capello a Pecchia-Fabregas. Cairo: “C’è da essere orgogliosi”


Prima giornata dell'evento Gazzetta in piazza Aulenti nel quartiere Portanuova, Milano, con i maestri della panchina

Francesco Calvi

14 giugno 2024 (modifica il 15 giugno 2024 | 01:19) – MILANO

Tanti aneddoti e sorrisi davanti agli occhi di un pubblico entusiasta. Arrigo Sacchi e Fabio Capello chiudono la prima giornata della Settimana del Calcio di Milano, organizzata da La Gazzetta dello Sport e inaugurata questo pomeriggio dall'amministratore delegato e presidente di RCS Media Group Urbano Cairo e da Stefano Barigelli, direttore della Gazzetta. Centinaia di persone, attratte dall'area-intrattenimento di Piazza Gae Aulenti, hanno assistito alle interviste ai protagonisti del mondo del calcio: prima di Sacchi e Capello è stato il turno di Pecchia e Fabregas, ridotti dalla promozione in Serie A ottenendo rispettivamente sulle panchine di Parma e Como.

L'INAUGURAZIONE

“Siamo orgogliosi di vedere piazza Gae Aulenti così popolata – esordisce Cairo -. Siamo alla seconda edizione della Football Week, che quest'anno sarà più lunga del solito, considerando che proseguirà per nove giorni. In più coincide con un periodo particolare, quello di Euro2024, durante il quale la gente guarda al calcio con un'attenzione speciale”. La Football Week fa seguito al Giro d'Italia e al Festival dello Sport di Trento: “Siamo felici di accogliere migliaia di persone alle nostre manifestazioni. Al Festival, lo scorso anno, abbiamo organizzato quattro giorni strepitosi, con 130 eventi che hanno attratto più di 50mila spettatori in loco e hanno fruttato 42 milioni di visualizzazioni video sul web”. Poi è stata la volta di Stefano Barigelli, direttore della Gazzetta: “L'Europeo di atletica ci ha già galvanizzato, adesso ci prepariamo a raccontare Euro2024 su giornale, sito e social, contando sulla qualità e sulla competenza della squadra di inviati più numerosa d 'Italia. E domani, in edicola, uscirà una versione speciale della Gazzetta: anche se siamo affezionati al rosa, ci coloreremo d'azzurro”.

SACCHI E CAPELLO

È stato proprio Cairo a dare il via al dibattito sulla Nazionale, raccontando il ricordo a tinte azzurre al quale è rimasto maggiormente affezionato: “Da bambino amavo così tanto il calcio che, nel 1970, quando si giocava Italia-Germania, mio ​​padre percepì che dopo il gol di Schnellinger non ero poi così triste… mi disse che rischiavamo di perdere, ma a me piaceva l'idea che si andasse ai supplementari per vedere mezz'ora di gioco in più Fortunatamente, poi, quella partita finì come tutti sappiamo …”. L'analisi sulla squadra di Spalletti, invece, è una botta e risposta tra Sacchi e Capello. “Per creare un sistema di gioco serve tempo, il ct non ne ha avuto a sufficienza e ha dovuto fare i conti con alcuni infortuni – esordisce Capello -. Spero che troveremo il modo di mettere in difficoltà gli avversari, a differenza di quanto visto nelle ultime due uscite. A livello psicologico bisognerà fare il salto di qualità, al fine di non deludere anche i tantissimi italiani emigrati in Germania”. Sacchi concorda: “Se diamo il massimo, possiamo giocarcela con chiunque. Purtroppo per Spalletti, non si può più contare sui grandi blocchi delle big che, anziché portare i giocatori in azzurro, spesso preferiscono acquistare gli stranieri”.

INTER, JUVE E MILAN

Davanti a un pubblico numerosissimo, i due maestri della panchina hanno poi affrontato i principali temi d'attualità. “L’Inter è ancora la principale candidata alla vittoria dello scudetto e, grazie a una dirigenza competente, si sta già rinforzando per alzare l’asticella in Champions – spiega Capello -. Non mi aspetto, però, un campionato a senso unico come nelle ultime due stagioni. Il Napoli con Conte e la Juve con Thiago Motta non possono limitarsi a partecipare”. Sacchi ribatte: “Quest'anno i nerazzurri hanno dominato, però in Champions League sono usciti prima del previsto”. Passando al Milan, Arrigo strizza l'occhio a Pioli: “La società ha cambiato tanti giocatori la scorsa estate, ma siamo sicuri che i nuovi calciatori siano arrivati ​​tutti su richiesta del tecnico? Non si può pensare di fare un film comico ingaggiando attori che non fanno ridere…”. Proprio Sacchi promuove le scelte della Juve. “Thiago Motta è uno stratega, che ha un'idea di gioco e sa come far sì che i giocatori lo seguano” – mentre Capello sposta l'attenzione su Giuntoli: “Considerando come hanno chiuso il rapporto con Allegri, adesso il direttore dovrà assumersi la responsabilità di dichiarare quali sono gli obiettivi dei bianconeri sotto la guida di Thiago Motta”.

PECCHIA E FABREGAS

Il primo talk-show della Milano Football Week, in scena alle ore 16, ha invece messo a confronto Cesc Fabregas e Fabio Pecchia, tecnici di Como e Parma. Sul palco, insieme a loro, Giulia Mizzoni e Nicola Binda, giornalista della Gazzetta. Pecchia, già artefice delle promozioni di Verona (2017) e Cremonese (2022), si è detto felice del traguardo raggiunto: “Guardare tutti dall'alto dall'inizio alla fine del campionato è difficile. Tutti si aspettavano, a un certo punto, un calo da parte del Parma. Siamo stati bravi a tenere duro, adesso puntiamo a fare bene in Serie A con una società che mi ha convinto con un progetto a lungo termine. C'è voglia di investire sui giovani e questa è una fortuna: spesso le società con proprietari italiani non la pensano così Mercato Mi piacerebbe prendere… Fabregas!”. Lo spagnolo, campione d'Europa nel 2008 e nel 2012 e campione del mondo nel 2010, ride compiaciuto. “A breve conseguiró il brevetto da allenatore in Italia. Sarà un piacere imparare qualcosa dai numerosi tecnici vincenti che si sono formati nel vostro Paese”. Quanto al progetto-Como, Cesc esclude colpi in grande stile: “Si parla di Modric e Sergio Ramos? Temo che non abbiamo così tanti soldi… nonostante ciò, possiamo continuare a recitare da protagonisti, proponendo un calcio divertente e senza affrontare la Serie A con il 5-3-2. È bello sentire fiducia da parte dei miei dirigenti, che hanno in mente grandi idee. Stiamo costruendo un centro sportivo all'avanguardia e abbiamo progettato uno stadio che, oltre a trovarsi in un luogo mozzafiato, sarebbe tra i migliori d’Europa”.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

La Milano Football Week a Portanuova proseguirà fino al 23 giugno. In questo fine settimana si prosegue con i talk show in Piazza Gae Aulenti: “Chiamatemi Trezegol” con David Trezeguet (questa mattina alle 11), “Il Pallone è un mondo” con Jürgen Klinsmann (oggi pomeriggio alle 15), “Il numero 1” con Walter Zenga (oggi alle 17), “Orgoglio Nazionale” con Sara Gama (domani, ore 11.30) e “Il Principe Azzurro” con Claudio Marchisio (sempre domani, ore 15).





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