Economia Finanza

Aereo della Southwest rischia di finire in mare alle Hawaii: le cause




La vicenda risale allo scorso mese di aprile ma è stata resa nota dai media americani soltanto nelle ultime ore: un volo aereo Boeing 737 Max 8 della compagnia low cost Compagnie aeree del Sud-ovest decollato da Honolulu e diretto allo scalo di Lihue, un'altra isola delle Hawaii, ha rischiato seriamente di finire in mare per essere arrivato a soli 400 piedi, circa 122 metri, dall'acqua del mare ad una velocità troppo elevata per quella quota intorno ai 400 Km/h orari. Fortunatamente non ci sono conseguenze per i passeggeri con il volo che ha fatto rientro in sicurezza allo scalo da cui era partito.

Cosa è successo

La notizia è stata data da Bloomberg: secondo la ricostruzione della rete televisiva americana che ha effettuato alcune indagini sulla vicenda che poi sono state aperte anche dalla Faa (Federal Aviation Administration), il capitano del volo avrebbe deciso di mettere al comando il primo ufficiale nonostante le condizioni meteo avverse che in quel momento gravavano nell'area. La causa scatetante di quella brusca discesa in mare è stata attribuita al primo ufficiale che inavvertitamente, avrebbe spinto la cloche (colonna di controllo) in avanti con l'aereo che sarebbe sceso a una velocità doppia rispetto a quella consentita.

La decisione di rientrare

A quel punto in cabina sarebbero scattati alcuni allarmi che segnalavano l'eccessiva vicinanza alla superficie del mare: è così che il capitano avrebbe subito ordinato al primo ufficiale di aumentare la spinta risalendo e tornando in quota ma l'operazione sarebbe avvenuta in maniera troppo veloce e stimata in 8.500 piedi al minuto. “Sembrava una corsa sulle montagne russe“, ha dichiarato a Bloomberg Kit Darby, ex pilota di linea commerciale e istruttore di volo, in un'intervista dopo aver esaminato i dettagli del volo. Per evitare ulteriori complicazioni, la scelta è stata per il rientro a Honolulu

La nota della compagnia

Secondo la compagnia Southwest l'incidente si sarebbe verificato non per colpa di un errore del pilota che stava ai comandi ma il tentativo di atterraggio sarebbe abortito “a causa di un tempo inclemente che ha impedito ai piloti di vedere la pista di un'altitudine specificata”.

Dopo questa spiegazione la compagnia ha pubblicato una nota in cui spiega che “nulla è più importante per il sud-ovest della sicurezza”, riferendosi espressamente a quel volo sulle Hawaii. “Attraverso il nostro robusto sistema di gestione della sicurezza, l'evento è stato affrontato in modo appropriato in quanto ci sforziamo sempre di migliorare continuamente”.



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