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La premier a tutto campo spiega le conclusioni del g7



Un documento in 36 pagine e 12 punti, oltre al preambolo, che la premier Giorgia Meloni ha ampiamente illustrato in conferenza stampa

Dall'impegno a continuare a sostenere l'Ucraina «fornendo sostegno militare, finanziario e per la ricostruzione» sfruttando i beni russi congelati, al cessate al fuoco a Gaza, alla sicurezza alimentare, al debito…. La Meloni, rispondendo alle domande ha spiegato che saranno gli Stati Uniti insieme a Canada, Gran Bretagna e in parte Giappone a sborsare la cifra di 50 milioni di euro, mentre l'Europa, nei cui Paesi si trova la maggior parte degli asset confiscati, garantirà il meccanismo di prestito. E a chi chiede cosa succederà se i beni dovessero essere scongelati spiega che se ciò dovesse avvenire è perché si stando la pace e in questo processo «negoziale si discuterà anche su chi deve pagare per la ricostruzione dell'Ucraina». Nessuna paura poi se al posto di Biden dovesse vedere Trump, «non entro a gamba tesa nelle elezioni di un altro Stato, risponde, convinta che gli Usa non cambieranno posizione. Sulla Palestina poi ribadisce, come scritto nel comunicato che il G7 «sostiene un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e un aumento degli aiuti umanitari per Gaza» e che i Palestinesi hanno diritto «a uno Stato in cui vivere in pace». Orgogliosa, parola che ha usato più volte, della collaborazione con l'Africa e del fatto che anche gli altri Paesi si sono detti d'accordo per uno sviluppo sostenibile, investimenti in infrastrutture e sicurezza alimentare sulla scia del piano Mattei da lei propugnata, non ha invece fatto cenno al debito dei Paesi in via di sviluppo, molti dei quali proprio africani e per il quale il documento finale si limita a constatarne l'eccessivo onere chiedendo una generica azione da parte della comunità internazionale. Ancora sulla sicurezza alimentare il G7 riparte da un modello che vuole costruire sistemi alimentari resilienti e locali.

Torna sul tema della parola aborto che non c'è nella bozza finale per spiegare che «è stato interamente richiamato quanto già detto a Hiroshima e cioè, sono parole della premier, che è «assicurato l'accesso all'aborto in modo libero e sicuro ».

E ancora viene ribadito l'impegno per la lotta all'inquinamento e per la perdita di biodiversità, mentre sulle migrazioni Meloni si vanta di aver fatto inserire per la prima volta «il governo dei flussi migratori» con la lotta agli scafisti «con il metodo di Falcone e Borsellino: segui i soldi, perché la tratta di esseri umani è un business che frutta alle organizzazioni criminali più del traffico di armi e quanto il traffico di droga». Sulle politiche per flussi regolari, invece, pur riconoscendo che creare ingressi legali è parte della lotta al traffico, il premier ritiene che questa attenga alle politiche nazionali di ciascun Paese.

Ringrazia di cuore papa Francesco non solo per il suo intervento sull'intelligenza artificiale, ma anche per essersi fermato ad ascoltare, sul tema, gli altri leader seduti al tavolo. «Ha dato un contributo concreto parlando di algoretica», ha sostenuto chiarendo poi che il G7 vuole impegnarsi a creare un marchio per le imprese e per quanti adotteranno un codice di condotta stringente in materia. Perché, è vero che si tratta di uno strumento affascinante, ma ci sono anche molti rischi perché la Ia è un moltiplicatore «e bisogna vedere che cosa si moltiplica».

Infine il G7 si impegna a un sistema economico più equo con un «sistema fiscale internazionale».

Tra le questioni affrontate anche la condanna al programma nucleare dell'Iran, la preoccupazione per il conflitto in Yemen e per gli attacchi alla navigazione internazionale nel Mar Rosso.

La premier ricorda anche la questione Cina dove si recherà tra qualche settimana «per una missione che stiamo preparando accuratamente» anche per fare pressione perché non assiste la Russia nella guerra.





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