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La Svizzera scappa nel primo tempo. Non riesce la rimonta all’Ungheria di Rossi


Gol di Duah e Aebischer nella prima frazione di gioco. Gli elvetici subiscono la reazione magiara nella ripresa che però si concretizza solo con la rete di Varga. Troppo poco per il tecnico italiano e nel finale arriva il tris di Embolo

Salvatore Malfitano

15 giugno 2024 (modifica alle 17:11) – MILANO

Il coraggio delle idee. Nel gioco, negli uomini, nella filosofia. La Svizzera doma l'Ungheria di Marco Rossi con merito e fin troppa semplicità. Murat Yakin lancia un semi-esordiente in avanti, punta sul blocco del Bologna delle meraviglie e propone un calcio dallo sviluppo logico e lineare nelle spaziature. A Colonia, così, passano gli svizzeri. I gol di Duah ed Aebischer nel primo tempo mettono in discesa l'incontro, Varga accorcia nella ripresa ma non c'è seguito, ed Embolo nel recupero chiudendo i conti per il 3-1 finale.

la partita

I moduli sono speculari, entrambe le nazionali scelgono il 3-4-2-1 come assetto. Rossi opta per Szoboszlai – il capitano più giovane nella storia degli Europei a 23 anni – e Sallai alle spalle di Varga, Yakin si affida al gruppo bolognese con Ndoye, Aebischer e Freuler tutti in campo. Titolari anche Rodriguez in difesa e Sommer in porta, ma la vera sorpresa è rappresentata da Duah schierato come riferimento offensivo al posto di Amdouni. L'attaccante del Ludogorets, infatti, ha esordito soltanto pochi giorni fa in amichevole con la Svizzera. Tuttavia, è un'intuizione più che felice: al 12' Aebischer riceve sulla trequarti, serve con un filtrante perfetto il taglio di Duah, che davanti a Gulacsi non sbaglia. La rete inizialmente è annullata per fuorigioco, ma il check nella sala video di Lipsia ribalta la decisione del campo, saltando il vantaggio svizzero. Il risultato è legittimato dal gioco, l'Ungheria è totalmente in balia degli avversari: non articola la manovra, non pressa efficace e non riesce ad ispirare l'estro di Szoboszlai. Al 20' il retropassaggio scriteriato di Kerkez mette in porta Vargas, il suo tiro è interlocutorio e il portiere ungherese si oppone in angolo. La superiorità della squadra di Yakin è schiacciante in termini di possesso e il raddoppio arriva allo scadere della prima frazione. Un disimpegno sbagliato dell'Ungheria permette un giro di palla al ridosso del limite per la Svizzera. Il pallone giunge a Aebischer, che controlla e calcia a giro trovando il palo lontano. L'unico flebile tentativo della formazione di Rossi è un colpo di testa debole e centrale di Orban sugli sviluppi di un calcio di punizione (40').

la ripresa

All'intervallo Rossi cambia in difesa, inserendo Bolla al posto di Lang. Per quanto l'Ungheria alzi leggermente il baricentro, l'inerzia delle prime fasi resta invariata ed è a favore degli svizzeri. Due azioni molto simili, originate da un ottimo fraseggio sulla sinistra, portano a concludere prima Duah e poi Vargas; Gulacsi neutralizza in entrambi i casi. Al 63' la prima grande occasione per gli ungheresi capita sulla testa di Varga, che stacca bene ma non indirizzata a dovere il cross invitante dalla trequarti di Sallai. Tre minuti dopo va decisamente meglio: stavolta il traversone è di Szoboszlai, Varga sfugge alla marcatura di Aebischer superandolo alle spalle e sotto misura piazza la deviazione vincente per riaprire la partita. La risposta della Svizzera è sempre per vie aeree, con un colpo di testa di Schar che finisce di poco a lato (72') e uno di Xhaka nel finale, parato. Nel complesso la nazionale di Yakin rinuncia alla spinta, attende e riparte per punire l'Ungheria in contropiede. È ciò che si verifica nel recupero, quando Embolo mette il punto esclamativo con un delizioso pallonetto.





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