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Oggi “Unknown Pleasures” dei Joy Division compie 45 anni


Questa è la stanza, l'inizio di tutto…dove finirà tutto? è il primo verso di “Day Of The Lords” seconda canzone di questo disco. Dopo l'apertura di “Disorder” che pare un inno alla gioia con il suo ritmo dance e il riff iperattivo, è subito un tuffo nel vuoto che ci indica la strada verso il centro delle città dove tutte le speranze sono affondate, aspettando te con Ian Curtis che esplora gli abissi oscuri della mente umana, delle relazioni interpersonali, del fallimento, della paranoia…guardandosi dal di fuori. E siamo in mezzo alla strada lì con lui.

Non c’è spazio per i deboli” non c'è spazio per il debole, continua sempre in “Day Of The Lords” ed era iniziata la parabola inarrestabile della sua discesa che lo porterà al suicidio nel bagno di casa sua il 18 maggio 1980, a soli 23 anni. Il tutto documentato dai suoi testi. Probabilmente è tutto più semplice di quello che si pensa, c'è chi passa velocemente sopra le cose, ec´è chi ci si perde dentro, per sempre. C'è chi non riesce a staccare. Ed a un certo punto rimane solo una via di fuga. Tutto è perduto.

Da un punto di vista musicale i Divisione Gioia sono post-punk, dal punk prendono l'attitudine a non volere imparare per davvero a suonare gli strumenti, la atteggiamento sconsiderato che si sente in qualunque registrazione dal vivo, con errori ogni due battute, con basso chitarra batteria che suonano linee semplicissime dettate dall'inesperienza ed efficaci per dare spazio alla voce baritonale di Curtis a dipingere i suoi quadri di disperazione urbana (Al centro della città dove tutte le speranze sono affondate, ti aspetta (“Ombre cinesi”). Le sue storie sono successo per davvero, non sono metafore o generiche. Tutto per davvero.

è uno di quei dischi perfetti, quelli che contengono canzoni da ascoltare fino allo sfinimento, perfette nella loro maestosa rassegnazione, rabbia, distacco e passione come quando Curtis si spezza la voce in “New Dawn Fades”. Poi aggiungere la produzione di Martin Hannet (I l tschk-tschk in “She's Lost Control” sembra un campionamento ma è il rumore di una bomboletta spray), le copertine di Pietro Saville (la copertina rappresenta le prime 100 pulsazioni della prima pulsar scoperta e, sul primo vinile non c'era il lato A ed il lato B ma un “Outside” ed un “Inside” e sul retro alla fine dei solchi vi era inciso Stavo aspettando una guida. Tutto pensato nel minimo dettaglio, perfetto per un capolavoro di rassegnazione. Quando Ian Curtis ci parla era tutto già successo, con un sottile e flebile filo di speranza che poi si spezzerà .

Ovviamente capolavoro assoluto, attuale per sempre per come ti parla e come suona.

Joy Division – “Piaceri sconosciuti”
Data di rilascio:
15 giugno 1979
Durata: 39:24
Etichetta: Fabbrica
Produttore: Martin Hannet

Elenco tracce:
1. Disordine
2. Giorno dei Signori
3. Candidato
4. Intuizione
5. La nuova alba svanisce
6. Ha perso il controllo
7. Giochi d'ombre
8. Deserto
9. Interzona
10. Non ricordo nulla



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