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ALBUM: Broken Head – The Morning Ends


Ma sentite questi Testa rotta…mettetevi le cuffie e sentite questo disco che si chiama “The Morning Ends”, perché anche voi dovete godere di questa delizia che sembra arrivare direttamente dagli anni '90. Se qualcuno mi dicesse che dentro una vecchia soffitta ha trovato un baule pieno di cassetine e di vecchi nastri e uno di questi era proprio questo album, beh, non avrei nessun problema a credergli.

Le chitarre trasudano anni '90, e le canzoni sembrano uscire da una collaborazione pazzesca tra Ruota di Caterina e Swervedriver che si sono trovati in studio carichi di chitarre, riverberi ma sopratutto con in testa delle melodie pazzesche. Si perché questi ragazzi del Massachusetts, al di là di tributi e omaggi più o meno evidenti nella scrittura a quei due mostri sacri che ho citato, piazzano delle melodie e dei ritornelli che fanno ci fanno gridare praticamente a ogni brano.

Ci sono momenti in cui la band viaggia alla grande, con le chitarre che trasudano riverberoni e il buon Kevin Merriam alla batteria che ci dà come un fabbro, ma non c'è mai l'impatto fine a sè stesso, tutto è studiato e persino particolareggiato direi con queste chitarre che non solo fanno la voce grossa, ma poi sanno anche rifinire sempre alla perfezione il tutto.

Su tutte, a mio avviso, “Spild Milk” con questi favolosi momenti di calma, “Jupiter Rain” con la chitarra pulita che traccia la via melodica (bellissima) e poi “Silverleaf” che con i suoi quaasi 6 minuti di epicità mi fa impazzire, anche grazie ad assoli perfetti.

Che bella scoperta queste Testa rotta.

Ascolta e segui
Testa rotta: Campo di banda



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