Economia Finanza

Clima, ok Consiglio Ue a regole sul ripristino della natura. Italia contraria


Il Consiglio Ue ha votato a favore delle regole per il ripristino della natura, una normativa importante per verificare la tenuta del fronte europeo a sostegno degli obiettivi del Green Deal. L'Italia ha votato contro insieme a Ungheria, Olanda, Polonia, Finlandia e Svezia. Astenuto il Belgio. Voti che non sono stati sufficienti a superare la barriera necessaria per raggiungere una minoranza di blocco. Il testo è frutto dell'accordo con l'Europarlamento. A cambiare gli equilibri in Consiglio è stata l'Austria che ha modificato la sua posizione originaria negativa.

La posizione italiana è stata espressa dalla viceministra per l'ambiente Vannia Gava: per quanto il testo legislativo contiene dei miglioramenti l'intesa Ue «resta per noi assolutamente non soddisfacente perché la normativa aumenta gli oneri amministrativi ed economici per il settore agricolo».

Cosa prevede il pianoforte

L'obiettivo del regolamento è ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. Stabilisce obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti specifici per il ripristino della natura in una serie di ecosistemi terrestri, costieri e di acqua dolce, compresi zone umide, formazione erbose, foreste, fiumi e laghi, nonché ecosistemi marini, compresi praterie marine, banchi di spugne e banchi coralliferi. Impone agli Stati membri di mettere in atto, entro il 2030, misure volte a ripristinare almeno il 30% dei tipi di habitat inseriti nell'elenco che si trovano in cattive condizioni.

Fino al 2030 gli Stati membri devono dare priorità ai siti Natura 2000 nell'attuazione delle misure di ripristino stabilite nel regolamento. Gli Stati membri devono inoltre stabilire misure volte a ripristinare almeno il 60% degli habitat in cattive condizioni entro il 2040 e almeno il 90% entro il 2050. È stata prevista ulteriore flessibilità per gli habitat molto comuni e diffusi.

Tra gli obblighi quello di impedire un deterioramento significativo delle zone soggette a ripristino che hanno raggiunto un buono stato e delle zone in cui si trovano gli habitat terrestri e marini. I colegislatori sono convenuti di rendere tale obbligo basato sugli sforzi. L'obbligo sarà misurato a livello di tipo di habitat.



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *