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Firenze Rocks 2024, il concertone che si crede un “festival” – Musicoff Community


Si è concluso il “festival” musicale di Firenze e anche quest'anno piovono a dirotto le polemiche.

I l Firenze Rocce potrebbe essere preso come esempio di come non si deve organizzare un festival, volendo evitare che il giorno dopo i propri canali social risultino invasi da commenti a dir poco pungenti…
D'altronde, ciò avrebbe senso se questo evento organizzato da qualche anno al bel Parco delle Cascine di Firenze fosseappunto, un festival.

I Concertoni

Roberto De Luca di Nazione vivaparlando del Firenze Rocks in confronto al Lucca Summer Festival, ha dichiarato alla stampa locale che”…è sbagliato fare confronti: il nostro è un festival, il Lucca Summer no, è una serie di concerti.

Non si sa bene come prendere questa affermazione, perché siamo oltre la semplice comicità involontaria, siamo letteralmente alla presa in giro e alla distorsione della realtà. Visto che parliamo di un “festival” che da quando è nato non è stato altro che una serie di pochi concertini con qualche opening act.
Forse per le sue prime due edizioni si poteva ancora dire che partiva da buone basi per diventare un festival, prevedendo di arricchire di anno in anno cartellone, strutture e servizi. Ma invece…

Al Firenze Rocks non ci sono altri palchi se non quello principale, non c'é un nutrito programma – come nei veri festival – che vede esibirsi decine di band e artisti lungo la gran parte della giornata; non è previsto un campeggio, non ci sono i servizi gratuiti di base necessari per affrontare molte ore e più giornate sotto il sole (il minimo per la sopravvivenza), e potrei continuare a elencare mancanze su mancanze…

Al posto di tutto questo ci sono una serie di stand a dir poco esosi per cibo/bevande/merchandising, zone d'ombra grandi come una cartolina in un pratone completamente scoperta e sotto il sole, che a giugno è già piuttosto aggressivo, e bagni …un pagamento. Sì, avete letto bene, esiste anche una serie di bagni a pagamento.

Ce l'hai mezzo token?

Ah, il pagamento! I famosi”gettone“. Tali “gettoni” vengono venduti in numero fisso di 5, 10 o 20 e, chiaramente, tutti i costi sono adeguatamente calcolati in modo che parte di questi token vi restino in tasca, poiché inutilizzabili.

Ma chissà, magari avete fatto l'abbonamento per tutte le giornate del “festival” (e cercate di cogliere l'ironia in questo “tutte”) e l'indomani potrete riusare i token avanzati. Ah, poveri illusi. I token cambiano e quelli di ieri potete darli ai piccioni, che a Firenze non mancano mai del resto.
In pratica, immaginate una persona davanti a voi che strappa i vostri soldi, perché di questo si tratta.

IO costi (tradotti da token a euro, perché in questo articolo eviterò di prendervi per i fondelli giocando coi soldi del Monopoli…): 8 euro per una birra da 33cl, 8 euro per un panino farcito – anche quando hanno finito la farcitura – 3 euro per una bottiglia d'acqua da 0,5Lt e così via.

Se poi hai avuto l'ardire di arrivare al concerto mangiando un panino acquistato all'esterno o che ti sei preparato da solo a casa, sei costretto a buttarlo via prima di entrare. Si sa, del resto, che i panini potrebbero essere usati come armi improprie, ci mancherebbe, soprattutto quelli con la porchetta visto che la cotenna potrebbe davvero far male a qualcuno… no?

La decrescita esponenziale

Il “festival”, comunque, è cresciuto negli anni… Ah no! Scusate, gli artisti – spesso gli stessi dell'anno precedente – sono diminuiti, le giornate si sono dimezzate…

Allora cosa è cresciuto? Ma naturalmente l'fossa di zona, che da zona minore sotto al palco venduto a prezzo più alto, ora si sta prendendo quasi metà dell'intera location. Poi si sono inventati anche il “fossa eccellente“. Non c'è bisogno di commentare, come con i bagni a pagamento il Firenze Rocks sembra avere la missione di creare al suo interno una netta differenziazione di “ceto sociale” .

Il problema è che di punto in bianco diventa un lusso quello che era del tutto normale (con che coraggio mi chiedi un sovrapprezzo per stare comunque a 100mt e rotti dal palco?); al contemporaneo quello che prima era “vip”, ora è “semi-vip”.

Poi, cos'altro è cresciuto negli anni? Beh i prezzi, di tutto. Diminuendo la qualità, di tutto.
E poi? Ah sì ecco, le file, ovunque, mal gestite, stile italiano.

Ci vedi? Ci senti?

Sul discorso della audio di qualitàsono almeno 3 edizioni che il pubblico è letteralmente spaccato a metà: chi è più vicino al palco (aree pit e ora super pit) gode di un impianto frontale che funziona più o meno come dovrebbe (il più o meno dipende dalle scelte dei fonici delle singole bande ma anche dai limiti di decibel dettati da una normativa italiana sicuramente da riformulare…), mentre chi si trova da circa metà sede in poi lamenta un audio scarso o pessimo.

Personalmente, durante il concerto dei Metallica (2022), fuori dal pit mi sono chiesto se le torri di ritardo fossero addirittura spese, di sicuro erano decisamente depotenziate tanto che durante il concertomo poteva parlare a volume di voce del tutto normale.

Non è stato il solo concerto oggetto di critiche e ciò che si legge ogni anno è più o meno sempre uguale: chi paga di più e sta davanti sente il concerto; quelli dietro (dai 60 agli 80 euro a biglietto + spese accessorie!), che già non vedono bene e quest'anno ostacolati addirittura dal tendone centrale dei fonici, cercano di captare il possibile, ma senza quell'emozione dell'onda sonora che ti travolge.

I limiti in decibel possono essere una concausa, ma non certo la sola motivazione e comunque tutto questo si sa da prima, però i biglietti si continuano a vendere a prezzo pieno assicurando uno spettacolo perfetto fino alle retrovie.
Qualcuno ha addirittura ipotizzato che questa sia una strategia per vendere più biglietti per il pit, ma non voglio essere così malizioso e non ci sono provare a riguardo…

Anche le scalette “depotenziate”

E infine, alle 23 tutti a casa, poco importa se come headliner c'è un gruppo che ovunque fa mezz'ora in più di concerto (con l'aggravante di un opening act che nulla ha a che fare col genere della serata e che suona inspiegabilmente più del dovuto).
Quindi si tagliano le scalette, zac zac, via anche dei brani che hanno fatto la storia della band e tutti a letto “felici”.

Si può solo migliorare…

Cari organizzatori, abbiamo parlato finora di “festival”, ironizzando e mettendo in dubbio la definizione che vi auto-attribuite senza alcuna auto-critica.
Ma non è questo il punto. Il punto non sono le parole, sono sono fatti. E qui i fatti parlano chiaro: siete attualmente il “festival” più odiato della penisola ei motivi ci sono tutti.
Potete continuare così e fare quel “pubblicone” della prima serata di quest'anno (quanti saranno stati, 5mila a esagerare?), oppure fare più spettatori riportando un'altra volta lo stesso grande nome, ma tanto, il giorno dopo, sono tutti incazzati come iene.

Ah sì, poi ci saranno sempre quelli”ma vabbé, ho visto i Metallica/Tool/Guns/etc… e sono felice lo stesso“.
Purtroppo (per loro) sì, ci sono anche questi fan(-atics). E tornano sempre. Ma a quanto pare, quelli che invece non tornano iniziano a essere parecchi, una maggioranza e neanche così silenziosamente…
Da oggi iniziate a progettare il Firenze Rocks 2025, immagino. Ecco, credo che non possiate permettervi un altro errore.

ps sempre De Luca, nello stesso articolo, dice: “Sogno Springsteen“. Posso sentire da qui le gonadi di Claudio Trotta di Barley Arts girare come le pale degli elicotteri su Hanoi…



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