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Meloni rassicura Zelensky: “Caro Volodymyr conta su di noi”




«La pace non significa resa, come sembra suggerire il presidente Putin con le sue ultime dichiarazioni. Non è così. Confondere la pace con la sottomissione costituirebbe un pericoloso precedente per tutti». Un minuto dopo aver chiuso i battenti del G7 in Puglia che ha rilanciato il supporto dei Grandi all'Ucraina, Giorgia Meloni si sposta in Svizzera per la conferenza di pace al resort di Burgenstock.

Una platea internazionale davanti alla quale la premier italiana ribadisce che il supporto dell'Italia all'Ucraina non è in discussione. «Caro Volodymyr, sono qui per dirti che puoi continuare a contare su di noi, per tutto il tempo necessario». Un messaggio limpido, come altrettanto chiare erano state le parole di Antonio Tajani durante la precedente sessione dei lavori.

«L'Italia ha sempre fatto la sua parte e non intende tirarsi indietro», dice ancora Giorgia Meloni. «Vogliamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per trasformare un futuro di pace e libertà per l'Ucraina in realtà». Il messaggio rivolto a Mosca è chiaro: la Russia non deve attendersi che la «stanchezza» dell'Occidente si traduca in una scorciatoia attraverso cui imporre a Kiev una cessione di parte del suo territorio, soggiacendo alla legge del più forte. Il comunicato non viene sottoscritto da Brasile, India, Sudafrica e Messico, oltre che da Armenia, Bahrein, Indonesia, Libia, Arabia Saudita, Thailandia ed Emirati. Meloni, però, apprezza il lavoro svolto nei due giorni organizzati dalla Svizzera.

«La Conferenza rappresenta un'iniziativa coraggiosa che smantella certe narrazioni o propaganda. Se l'Ucraina non avesse potuto contare sul nostro appoggio e fosse stata costretta ad arrendersi, oggi non saremmo qui a discutere le condizioni minime per un negoziato. Si tratterebbe solo di discutere dell'invasione di uno Stato sovrano, possiamo immaginare con quali conseguenze». Meloni ricorda gli 844 giorni trascorsi dall'inizio dell'aggressione. «Sono 844 giorni di eroica resistenza ucraina e di unità incrollabile che il popolo ucraino non ha mai mancato di sostenere. Difendere l'Ucraina significa difendere quel sistema di regole che tiene unita la comunità internazionale» conclude il premier. L'Italia, come fa sapere Antonio Tajani, «sta per varare un nuovo pacchetto di aiuti civili da 140 milioni e un pacchetto militare che comprende anche una batteria dei missili Samp-T, a protezione dello spazio aereo ucraino».

E sulla Cina, assente in Svizzera, il ministro degli Esteri aggiunge: «Deve svolgere un ruolo di mediazione convincendo Putin che questa guerra non serve a nessuno, meno che mai alla Cina. Mi auguro che Pechino se ne renda conto».



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