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Il Papa: «Ho sulla scrivania il Vangelo di un soldato ucraino morto in guerra»



Sulla scrivania una versione del Nuovo Testamento con i salmi in Ucraina. Papa Francesco, nello spingere a pregare – soprattutto in questo anno di preparazione al Giubileo – con i salmi, confessa di avere sempre a portata di mano il testo appartenuto a un soldato morto in guerra. «Lui pregava al fronte», spiega. E sottolinea come i «salmi ci aiutano ad aprirci a una preghiera meno centrata su noi stessi. E ci aiuta a farci voce di tutto il creato coinvolgendolo nel nostro lode». Invita a pregare con questa forma che ci aiuta «a essere felici». In particolare cita il salmo 50, da pregare «quando si è tristi perché si è peccato». Il salmo che, appunto, chiede la misericordia di Dio che, nel suo grande amore, cancella le colpe. Ci sono dei salmi che parlano al cuore, ricorda Francesco, pieni di afflato poetico. E quando li recitiamo «Dio li ascoltiamo con quella grandiosa “orchestrazione” che è la comunione dei santi».

Dovremmo fare di essi la nostra preghiera, diventando, in un certo senso, «noi stessi “autori” dei salmi, facendoli nostri e pregando con essi». I salmi, dice ancora il Papa «sono preghiere “per tutte le stagioni”: non c'è stato d'animo o bisogno che non trovi in ​​essi le parole migliori per trasformarli in preghiera. A differenza di tutte le altre preghiere, i salmi non perdono di efficacia a forza di essere ripetuti, anzi, l'accrescono». E ci permette di non chiuderci dentro una preghiera che è solo richiesta di qualcosa, «un continuo “dammi, dacci…”. Impariamo dal Padre nostro, che prima di chiedere il “pane quotidiano” dice: “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà”». I salmi, dunque, ci guidano in una preghiera di lode, di benedizione, di ringraziamento.

E allora l'invito finale del Pontefice è di fare «di questo anno preparatorio al Giubileo una sinfonia di preghiera».

Al termine dell'udienza il Papa ricorda la Giornata del rifugio che si celebra il 20 giugno e ne approfitta per chiedere di «rivolgere uno sguardo misericordioso e attento per tutti coloro che sono costretti a fuggire dalle loro case. Siamo tutti chiamati ad accogliereproteggere, promuovere e integrare quanti bussano alle nostre porte». Poi prego per il «caro popolo cinese, un popolo nobile» e per la «pace. La guerra sempre è una sconfitta fin dall'inizio. Preghiamo per la pace nella martoriata Ucraina, per Israele, per la Palestina, per il Sudan, il Myanmar e ovunque si soffre per la guerra».





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