Sport

Leapmotor, se le auto elettriche cinesi si fabbricano in Polonia e non pagano i dazi


Sia si accende la partnership tra l'azienda di Hangzhou e Stellantis, con l'avvio della produzione della citycar T03 nella fabbrica di Tychy: nel 2025 sarà il turno anche del Suv A12

Gianluigi Giannetti

19 giugno – 08:59 – MILANO

Conto alla rovescia per la mossa smarcantel'avvio cioè della produzione in Europa di quei modelli di vetture elettriche cinesi altrimenti soggetti ai dazi doganali preannunciati dall'iniziativa della Commissione europeadestinata ad essere annunciata il 4 luglio prossimo. Stellantis avvia dunque la sua collaborazione operativa con Leapmotor, marchio nato nel 2015 e specializzato in auto elettriche più classiche e range extender, ovvero con un motore a combustione utilizzato per la ricarica delle batterie a bordo. Secondo l'agenzia Reuters e la testata Notizie automobilistichenella fabbrica Stellantis di Tychy in Polonia, la stessa dove si realizzano Alfa Romeo Junior, Jeep Vendicatore e Fiat600sarebbe partita la produzione della Motore di salto T03. Successo grazie alla Joint Venture Leapmotor Internazionale, controllata al 51% dal gruppo guidato da Carlos Tavares e creato all'inizio di maggio 2024 con l'obiettivo di distribuire i modelli del marchio cinese in nove Paesi europei (oltre all'Italia, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Germania, Grecia e Romania). Stellantis, per altro, il 26 ottobre 2023 ha annunciato l'ingresso nel capitale di Leapmotor con un investimento pari a 1,5 miliardi di euro per acquisire all'incirca il 20% delle azioni.

Ad Altalena

Inevitabile ragionare sulle opportunità che ha inteso valutare Stellantis nello scegliere lo stabilimento polacco, dove secondo le fonti il costo di produzione per ogni Leapmotor T03 oscillerebbe attorno ai 500 euro a vettura al netto dei materiali, cioè identico a quello sostenuto in Cina, ma ben diverso dai 1.000 euro che comporterebbe la fabbricazione in uno stabilimento italiano. Più semplice valutare la tempistica scelta da Leapmotor Internazional, con le catene di montaggio in moto sul territorio europeo già prima dell'annuncio di dazi doganali destinati ad essere imposti su vetture prodotte in Cina. Dazi doganali per altro lungamente invocati da Carlo Tavares, che nel 2022, in occasione del Salone dell'auto di Parigi, chiedeva con la massima durezza “regole sulle norme per almeno dieci anni, perché le condizioni competitive in Europa sono più favorevoli ai costruttori cinesi rispetto a quelle che ci sono nel paese asiatico per i costruttori occidentali”. Più sfumate le dichiarazioni del manager portoghese durante la giornata dedicata agli investitori che si è svolta nella sede statunitense del gruppo a Auburn Hills, in Michigan, il 14 giugno scorso: “Con i dazi si cerca di correggere un gap di competitività, ma in realtà si crea uno squilibrio. È ingenuo pensare che con i dazi saremo più protetti”.

In vantaggio

In base a quanto già annunciato dalla Commissione europea, in attesa della comunicazione ufficiale attesa per il 5 luglio, ogni su vettura elettrica Leapmotor prodotta in Cina peserà un dazio doganale aggiuntivo del 21%, da sommare al 10% attualmente già applicato. Non succederà per il modello di citycar a batteria T03 prodotta in Polonia, con lo stabilimento di Tychy già impegnato nella produzione dei primi esemplari di preserie, in attesa della produzione in serie vera e propria al via a settembre, come anticipa Reuters in mancanza di una comunicazione ufficiale. Secondo le indiscrezioni raccolte, ancora a Tychy verrà realizzata dal 2025 la versione europea del Suv Motore di salto A12anche questo con passaporto europeo.





Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *