Cinema

Fuga in Normandia: trailer italiano del film con Michael Caine e Glenda Jackson (Al cinema dal 20 giugno)


nDopo la presentazione al Festival di Bari, nei cinema italiani dal 20 giugno con Lucky Red Fuga in Normandia (The Great Escaper). Martedì 6 giugno 1944 sulle coste della Francia del nord ebbe inizio lo sbarco in Normandia, la più grande invasione marittima della storia e “l’inizio della fine” della Seconda Guerra Mondiale. Nel 2014, per la commemorazione del 70° anniversario del D-day, il veterano ottantanovenne Bernie Jordan scappa dalla casa di cura dove vive in Inghilterra determinato a raggiungere la Francia, per unirsi alle celebrazioni del giorno più importante e drammatico della storia contemporanea. La storia della sua fuga ha commosso e catturato l’attenzione dei media di tutto il mondo ed è diventato un film diretto da Oliver Parker e interpretato dai premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson.

Fuga in Normandia – Trama e cast

Interpretato dai premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson e ispirato a fatti realmente accaduti, “Fuga in Normandia” mette in scena la “grande fuga” dell’ottantenne Bernie Jordan che, per il 70° anniversario dello sbarco in Normandia, scappa dalla casa di riposo in cui vive con la moglie per unirsi ad altri veterani di guerra e commemorare i compagni caduti. La notizia fa il giro del mondo e il veterano finisce in prima pagina. Ma in prima pagina, viene raccontata solo una parte della storia…

Il cast di “Fuga in Normandia” include anche Graeme Dalling, Myles Olofin, Daniel Hayde, Ann Queensberry, Danielle Vitalis, Jackie Clune, Victor Oshin, Brennan Reece, Elkie Kristine Jeffery, Deborah Rose Watt, Freyja Jane Barter, Will Fletcher, Elliot Norman, John Standing, Laura Marcus, Paul Bigley, Isabella Domville, Geoffrey Lumb, Alex Skarbek, Donald Sage Mackay Donald Sage Mackay, Wolf Kahler, Hope Jones e Imman Zaffrani.

Fuga in Normandia – Il trailer ufficiale italiano

Curiosità sul film

Al cinema con Lucky Red Fuga in Normandia (The Great Escaper) di Oliver Parker, una storia vera con Michael Caine e Glenda Jackson.

  • Durante la premiere londinese del film Sir Michael Caine ha annunciato il suo ritiro dalla recitazione: “Adesso ho 90 maledetti anni e non riesco a camminare correttamente e tutto il resto. Adesso sono in pensione.”.
  • Il film segna il ruolo finale sullo schermo di Glenda Jackson, che è morta una settimana prima della prima proiezione di prova.
  • Sir Michael Caine ha detto che sarebbe apparso in questo film solo se fosse stato scelto anche il suo vecchio amico Sir John Standing. Si conoscevano dagli anni Cinquanta, quando entrambi erano attori sconosciuti e in precedenza erano apparsi insieme a Wolf Kahler (Heinrich) in La notte dell’aquila (1976).
  • Nonostante Michael Caine sia un conservatore “dyed in the wool” (di destra) e Glenda Jackson sia una socialista convinta (di sinistra), Caine si è detto sorpreso di quanto andassero d’accordo nella vita reale.
  • Purtroppo il vero “Grande Fuggitivo” Bernard Jordan non ha potuto vedere il film che racconta la sua avventura, è morto sei mesi dopo la sua fuga in Francia all’età di 90 anni nel 2014, così come Irene scomparsa sette giorni dopo la morte di Bernard.
  • Il cimitero della Commissione delle tombe di guerra del Commonwealth (CWGC) a Brookwood vicino a Woking! “sostituisce” sullo schermo il cimitero di Bayeux in Normandia. È il più grande cimitero militare del Regno Unito. Un terreno nel cimitero contiene circa 2.400 tombe canadesi della Seconda Guerra Mondiale, comprese quelle di 43 uomini che morirono per ferite in seguito al raid di Dieppe nell’agosto 1942.
  • L’effetto luminoso del sole che il giovane Bernard fa notare a Irene è noto ai cineasti come “l’ora magica” e la sua insolita qualità è stata utilizzata in molti film nel corso del tempo; in particolare la trilogia Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello (2001) di Peter Jackson e il film australiano di Nic Roeg L’inizio del cammino (1971) che conferiscono un’atmosfera o un aspetto onirico a particolare una scena. È notoriamente difficile girare nel Regno Unito a causa del clima che spesso diventa un ostacolo, ma in questa occasione il regista è stato fortunato.
  • Quasi l’intero film è stato girato nel sud-est dell’Inghilterra. Il regista era consapevole dell’età avanzata del suo cast e ha deciso di girare le scene in modo da evitare lo stress di dover viaggiare troppo lontano. Le uniche riprese effettuate in Francia sono state girate da una piccola squadra guidata dall’assistente alla regia.
  • Bernard Jordan è noto come  il Grande Fuggitivo (The Great Escaper), il cui soprannome è ispirato al film La grande fuga (1963).

Note di produzione

Al cinema con Lucky Red Fuga in Normandia (The Great Escaper) di Oliver Parker, una storia vera con Michael Caine e Glenda Jackson.

Martedì 6 giugno 1944, sulle spiagge francesi della Normandia, ebbe inizio lo sbarco in Normandia. Gli sbarchi furono la più grande invasione marittima della storia e segnarono “l’inizio della fine” della Seconda Guerra Mondiale. Sebbene lo sbarco sia stato un successo per le forze alleate, il costo umano è stato enorme. 210.000 vittime e oltre 50.000 morti solo tra gli Alleati; fu un giorno di orrori indescrivibili. Coloro che hanno avuto la fortuna di sopravvivere hanno portato con sé il trauma di quel
giorno per il resto della loro vita.

Nel 2014, il veterano 89enne Bernie Jordan è partito dalla sua casa di cura diretto in Francia, per partecipare alla commemorazione del 70° anniversario dello sbarco in Normandia. Nessuno – tanto meno Bernie – aveva idea che la sua storia avrebbe toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo.

Cameron McCracken, produttore esecutivo e amministratore delegato di Pathe UK, all’epoca aveva letto la rassegna stampa e pensava che sarebbe stato un film avvincente: “Ciò che mi ha convinto non è stata tanto la commovente storia di Bernie che decide di intraprendere il viaggio per partecipare alla commemorazione del D-day – per quanto notevole sia– ma la reazione dei media mondiali; il fatto che tutti noi tendiamo a romanticizzare la realtà della vecchiaia e della guerra per renderle sopportabili’.

Il produttore Robert Bernstein di Ecosse aveva letto gli stessi articoli ed era giunto alla stessa conclusione riguardo questa storia che riteneva perfetta per il grande schermo: “La storia di un uomo di quell’età che torna alla fonte del trauma che aveva vissuto a 19 anni era straordinaria.” Pathe ed Ecosse hanno deciso di sviluppare insieme il progetto e il primo punto di riferimento di McCracken è stato lo scrittore William Ivory. Ivory racconta che quando è venuto a sapere della storia “Ho iniziato a capire che era una straordinaria vicenda sulla redenzione e sul perdono. Riguarda l’umanità in tutte le sue forme e aspetti.”

Una volta pronta la sceneggiatura di Ivory, Bernstein l’ha inviata a Oliver Parker, sapendo che gli avrebbe toccato il cuore. Durante la seconda guerra mondiale, il padre di Oliver era stato un giovane capitano in Birmania e aveva perso due fratelli che prestavano servizio nella RAF. Quando Parker aveva insistito affinché ne parlasse, non volle farlo, semplicemente disse: ”Abbiamo combattuto questa guerra in modo che tu non debba parlarne; non dovresti pensarci. Ma ovviamente lo facciamo tutti.” Ivory aveva un legame personale simile con la guerra. Suo padre aveva volato nel Comando Bombardieri e suo fratello era stato abbattuto e ucciso. Suo padre non ne parlò mai fino a sei settimane prima di morire, quando finalmente iniziò ad aprirsi con Ivory.

Con questo legame personale in comune, William e Oliver hanno lavorato a stretto contatto per garantire che il progetto rispecchiasse a livello empatico ciò che avevano vissuto i loro padri e le loro famiglie. L’intero processo è stato molto collaborativo. Parker ha detto di Ivory: “È uno scrittore immensamente sensibile e davvero eccezionale, non solo nei dettagli, ma anche nei personaggi. Ha preso spunto da quella che avrebbe potuto essere una vecchia storia banale e l’ha resa davvero toccante, potentemente commovente, penetrante e stratificata.”

La sceneggiatura di Ivory utilizza dei flashback della guerra per osservare la genesi dell’amore tra Bernie e René. René, la sua amorevole moglie e fidanzata da 70 anni, è stata la persona che lo ha incoraggiato a recarsi alle celebrazioni del D-Day in Normandia ed era l’unica persona a conoscenza dei suoi piani. I flashback ci mostrano anche l’origine del trauma di Bernie e il motivo del suo viaggio. “Iniziano come dei ricordi brutali e frastagliati,”, spiega Ivory, “ma man mano che il suo viaggio procede, diventano meno sconnessi via via che lui stesso inizia a metterli insieme, affrontando il suo passato per trovare la pace.”

Durante la guerra, Bernie e René hanno dovuto affrontare per la prima volta la propria mortalità e, 70 anni dopo, devono farlo di nuovo. La sceneggiatura esplora l’idea di un uomo e di una donna, che giungono coscientemente alla fine della loro vita. Se non si comportano onestamente con sé stessi e con gli altri adesso, non lo faranno mai. Oliver ha commentato: “L’empatia di Billy nei confronti della vecchiaia caratterizza fortemente la sua sceneggiatura”.

Una volta pronta la sceneggiatura, McCracken ha presentato il progetto alla BBC Film, dove ha riscontrato grande entusiasmo. Adesso era solo questione di chi avrebbe recitato nel film. I produttori erano unanimi nel ritenere che ci fosse una sola persona in grado di interpretare la parte di Bernie: Michael Caine.

La vera storia dietro i titoli dei giornali

Il film è ispirato ad una storia vera. Molti degli eventi e dei personaggi rappresentati nel film sono basati su eventi e persone reali, ma sono stati drammatizzati ai fini della realizzazione del film. Bernie e René Jordan erano una vera coppia, ma della loro vita privata si sa poco.

Bernard Jordan aveva 19 anni quando prese parte allo sbarco in Normandia. Come elettricista qualificato, prestò servizio sugli LCT, i mezzi da sbarco utilizzati per trasportare i carri armati attraverso la Manica e sulle spiagge della Normandia. Questi mezzi giocarono un ruolo fondamentale nell’invasione della terraferma. Bernie azionava le porte elettriche di prua per consentire ai carri armati l’accesso alla spiaggia. Quasi tutti i carri armati avevano un equipaggio composto da soldati inesperti di età compresa tra i 18 e i 20 anni e sappiamo che Bernie considerava parte del suo lavoro mantenere alto il loro morale.

Dopo la guerra, Bernie dedicò la sua vita nel servizio pubblico. Di mestiere faceva l’elettricista, ma era anche presidente del suo consiglio comunale; ha prestato servizio per 30 anni nel consiglio comunale di Hove (fu a capo del consiglio per 8 anni); e lui e René divennero Lord Mayor e Lady Mayoress di Hove dal 1995 al 1996. Ivory ha detto che quando ha iniziato la sua ricerca sulla vita di Bernie e su cosa ne è stato di lui dopo la guerra, ha pensato: “Ecco un uomo che cerca di recuperare il tempo perduto, cerca di fare ammenda, cerca di essere utile e di usare il tempo che gli è stato concesso”.

Questo aspetto della storia di Bernie e René esercitava un forte fascino su Jackson: “Erano persone che avevano sperimentato la realtà della Seconda Guerra Mondiale e avevano reso la loro vita significativa, ma sempre incentrata l’una sull’altra. È una donna che è stata molto fortunata in molti sensi perché ha incontrato un uomo che ama profondamente e sinceramente, e lui a sua volta la ama profondamente e sinceramente. Eppure entrambi hanno un senso molto forte di cosa significhi essere membro della comunità, lavorare per gli altri oltre che per sé stessi.”

Quando le celebrazioni per il 70° anniversario del D-Day in Normandia furono pubblicizzate, il personale della casa di cura di Bernie tentò di farlo accreditare per prendere parte al viaggio con la Royal British Legion. Tuttavia, non riuscirono ad assicurargli un posto. Bernie, quindi, decise di andarci per conto suo. In verità, Bernie non dovette scappare dalla casa di cura perché era libero di andare e venire a suo piacimento: era solo René ad aver bisogno di assistenza a tempo pieno. Ma era vero che Bernie teneva segreti i suoi piani al personale della casa di cura perché non voleva che qualcuno cercasse di fermarlo. Partiamo dal presupposto che Bernie non sarebbe scomparso senza dirlo alla moglie e presumiamo che lei abbia accettato di mantenere segreti i suoi piani il più a lungo possibile.

Sul traghetto sappiamo che Bernie incontrò i veterani di altri conflitti (più recenti). Sappiamo anche che condivise una stanza d’albergo in Normandia con un veterano della RAF; che lasciò presto la commemorazione ufficiale perché si era stufato di aspettare l’arrivo dei dignitari; e che incontrò un gruppo di veterani tedeschi e non comprendendo le rispettive lingue si limitarono semplicemente a stringersi la mano.

È anche vero che Bernie era completamente all’oscuro del fatto che la sua scappatella avesse fatto notizia in tutto il mondo, dopo che la polizia aveva pubblicato un tweet sulla sua scomparsa dal titolo: #ILGRANDEFUGGITIVO. Rimase piuttosto sorpreso dalla foga della stampa quando tornò in Inghilterra e trovò i giornalisti che assediavano la casa di cura. Nonostante il suo carattere sfacciato, Bernie trovava tutta quella attenzione travolgente e fuori luogo. Quando fu intervistato al suo ritorno disse semplicemente: “Sono solo un uomo e non sono niente di speciale. Qualcuno potrebbe pensare che io abbia sconfitto Hitler da solo. Ma c’erano tante altre persone quel giorno sulle spiagge della Normandia; questa adorabile attenzione è per loro, non per me.”

McCracken ha detto: “C’è sempre il rischio che questo tipo di storie, che commemorano gli eventi di una guerra, sembrino scioviniste, ma la storia di Bernie è esattamente l’opposto”. Il suo impegno con i veterani tedeschi in Normandia è la prova vivente del suo senso di tragedia condivisa e del suo bisogno di riconciliazione.” Caine è d’accordo: “Il film non glorifica la
guerra, glorifica i vecchi che l’hanno combattuta”.

La storia di Bernie parla di gentilezza e di legami che condividiamo gli uni con gli altri. Bernie non ha molti soldi, né un posto dove stare, ma sono le persone che incontra lungo la strada a permettergli di raggiungere la sua destinazione. Ivory ha commentato che nello sviluppo del personaggio di Bernie nella sceneggiatura, la sua priorità è sempre stata quella di rimanere fedele all’uomo reale: “Ho lavorato molto con Oliver per parlare della trama e di com’era Bernie prima della guerra, dell’effetto della guerra, il trauma che ha vissuto e quello che ha finito per diventare.” Un altro amico e collega da 25 anni ha osservato che, sebbene Bernie fosse molto popolare, non parlava mai della sua vita privata o degli anni trascorsi durante la guerra. Sapeva che Bernie e René non avevano figli, ma non sapeva che avessero parenti in vita finché non incontrò le famiglie delle due nipoti di René al suo funerale. Nel loro testamento, Bernie e René lasciarono il loro intero patrimonio alla Royal National Lifeboat Institution.

Gary Dunn, collega e amico di Bernie, commentò al Daily Mail al momento della fuga di Bernie: “È l’esempio perfetto di una generazione che ha fatto il proprio dovere, ma non sentiva di dover dire alla gente quello che aveva fatto… Ha messo la sua città e il suo paese al primo posto, prima di lui. Per Bernie sono più importanti le persone che sé stesso”. Non è noto se Bernie e René amassero i barboncini, né se amassero ballare. Ma sappiamo che René era stata una pattinatrice sul ghiaccio in gioventù!

Ricordi indelebili

Parker spera che il pubblico del film venga trasportato fuori dalla propria vita e si immerga nella storia: “Ci vuole molto impegno per mettersi nei panni di qualcun altro. Ma in un certo senso l’arte serve proprio a questo. Aiuta le persone a capire cosa vuol dire essere qualcun altro, sollevandoti dalla tua piccola bolla – che è la tua stessa coscienza – per condividere un po’ di comprensione e un po’ di empatia con qualcun altro.”

L’idea della redenzione personale è qualcosa che secondo Robert Bernstein rimarrà impresso nel pubblico. “Il coraggio dimostrato da questi uomini e donne è stato straordinario. In questa storia in particolare, penso che il concetto sia: qualunque età tu abbia, non è mai troppo tardi per fare qualcosa che vuoi veramente fare. Abbiamo tutti fatto dei viaggi quando avevamo 20 o 30 anni, ma l’idea di un 89enne che parte per un viaggio per trovare la redenzione personale è molto stimolante.” Ivory vuole che il pubblico senta di aver intrapreso un viaggio emotivo quando esce dal cinema: “Rideranno, piangeranno, ma alla fine dovrebbero uscire con la sensazione che la vita vale la pena di essere vissuta”. Glenda Jackson, dal canto suo, si è rifiutata di immaginare cosa proverà il pubblico alla fine del film, preferendo una semplice esortazione: “Bisogna pagare e andare a vederlo!”.

Oliver Parker – Note biografiche

Al cinema con Lucky Red Fuga in Normandia (The Great Escaper) di Oliver Parker, una storia vera con Michael Caine e Glenda Jackson.
Michael Caine e Oliver Parker (Photo by Dave Benett/WireImage)

Prima di diventare regista e sceneggiatore, Oliver Parker ha lavorato a lungo come attore e regista teatrale. Il suo primo lungometraggio è arrivato nel 1995, con un adattamento di Othello, con Laurence Fishburne e Kenneth Branagh. Seguiranno gli adattamenti Un marito ideale (1999) con Cate Blanchett e Rupert Everett e L’importanza di chiamarsi Ernest (2002) con Rupert Everett e Colin Firth.

Nel 2006 ha diretto Fade to Black con Danny Huston e Christopher Walken, e nel 2007 I Really Hate My Job con Neve Campbell. Con Barnaby Thompson co-diretto il film St. Trinian’s (2007) con Rupert Everett, e ha diretto Dorian Gray (2009) con Colin Firth e Ben Barnes.

Parker Nel 2011 ha diretto Johnny English – La rinascita interpretato da Rowan Atkinson, Rosamund Pike e Gillian Anderson. Nel 2014 ha diretto il film L’esercito di papà, con Toby Jones, Michael Gambon, Billy Nighy e Catherine Zeta Jones.

Nel 2017 ha diretto Swimming With Men con Rob Brydon, Jane Horrocks e Jim Carter. In ambito televisivo ha diretto The Private Life Of Samuel Pepys (2003), di Jenkin, con Steve Coogan, e Billingsgate Alfie (1996) con Jim Broadbent. Nel 2023, Parker ha diretto la miniserie Funny Woman – Una reginetta in TV, dal romanzo ‘Funny Girl’ di Nick Hornbyò.

Fuga in Normandia – Il poster ufficiale italiano

 



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