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Intelligenza artificiale e umanità: la prima volta di un Papa al G7



È sicuramente un evento storico la presenza di un Papa al G7, ma lo è ancora di più il tema che papa Francesco affronta davanti ai leader mondiali: l'intelligenza artificiale. Di questi sistemi si sente parlare quotidianamente, ma ascoltare il discorso del Papa a questo incontro ci fa capire perché la Chiesa si interessa di intelligenza artificiale. I sistemi di intelligenza artificiale sono presenti in tutti gli ambiti della nostra vita: possiamo dire che essi fanno parte del nostro contesto culturale e questo incide in ogni aspetto del nostro vivere. L'intelligenza artificiale, oggi, rappresenta il confine tra ciò che vogliamo avvenga nella nostra vita e ciò che invece non vogliamoper cui riflettere su di essa significa riflettere sulla nostra esistenza, sulla nostra umanità e soprattutto sulla direzione che vogliamo seguire per promuovere il bene comune.

È bene tenere presente che questi sistemi, affascinanti e tremendi, possono essere una preziosa occasione per crescere nella nostra umanità: infatti, «se sarà garantita la loro vocazione al servizio dell'umano, gli strumenti tecnologici riveleranno non solo la grandezza e la dignità unica dell'essere umano, ma anche il mandato che quest'ultimo ha ricevuto di coltivare e custodire il pianeta ei suoi abitanti» . È per questo motivo che la presenza del Papa potrà avere un peso importante sulle decisioni dei leader mondiali: quello su cui ci si deve interrogare non è tanto ciò che un sistema algoritmico può o non può fare, ma ciò che ad essi vogliamo delegare e soprattutto quali effetti tutto ciò avrà nelle nostre vite. La sfida che si pone, allora, è quella di non perdere il senso dell'umano e la nostra dignità.

A tal proposito, il Papa presenta due piste di lavoro che non possono essere separate. La prima pista è di natura etica. La tecnologia, da sempre, non è soltanto modellata dalla visione del mondo di chi la sviluppa o la usa, ma influenza i valori, i bisogni ei desideri che l'uomo assume come significativi per la propria vita: tutto ciò ha una chiara valenza etica che non può essere trascurata quando si riflette su un sistema tecnologico. La seconda pista è, invece, di natura politica. Papa Francesco afferma chiaramente che abbiamo bisogno di una sana politica che favorisca tutte quelle condizioni affinché l'uso dell'intelligenza artificiale sia buono, fruttuoso e possibile per tutti.

La presenza del Papa al G7allora, non è soltanto un evento storico da ricordare ma è un monitor per ogni battezzato: ognuno di noi ha il dovere, per realizzare fino in fondo la sua vocazione, di comprendere il mondo nel quale vive e oggi, in questo mondo, anche l'intelligenza artificiale svolge un ruolo importante. Interrogare su questi sistemi significa interrogarci su noi stessitenendo sempre in mente che essi, come ogni prodotto tecnologico, sono un frutto del nostro intelletto e come tali sono un dono di Dio che va accolto, custodito e compreso liberamente, consapevolmente e quindi responsabilmente.





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