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Operazione della Guardia di Finanza contro il pezzotto: ecco come prolifera


Sempre più spesso si parla di lotta alla pirateriacon le istituzioni italiane sempre più impegnate nel limitare il cosiddetto pezzotto. E nelle ultime ore sono emerse interessanti novità in questo senso, a seguito di una nuova operazione della Guardia di Finanza.

All'alba del nuovo Scudo Pirataovvero della seconda versione del contestato scudo anti-pezzotto lanciato lo scorso, il quale non lo avrebbe dimostrato un'efficienza significativa, arrivano i dettagli quale sarebbe il problema principale alla base del proliferare del pezzotto.

Come prolifera il pezzotto

La Guardia di Finanza di Milano ha infatti smascherato una rete che distribuiva contenuti pirata, arrestando 13 persone ed evidenziando come questi contenuti venivano effettivamente veicolati in maniera illegale.

Tale rete di distribuzione del pezzotto infatti si basava”sull'esfiltrazione delle chiavi di decodificanecessarie alla decriptazione e alla visione “in chiaro” di tutti i canali e dei palinsesti televisivi delle principali e più importanti emittenti che poi, mediante l'uso di server virtuali, ospitati presso internet service provider nazionali ed esteri, vennero divulgati e destinati ai singoli utenti delle IPTV illegali“.

Questo significa che i gestori del pezzotto si affidavano a un metodo innovativonon più basato su ipotetici prestanome che stipulano un abbonamento per poi riprodurre i contenuti in maniera illegale e veicolarli ai “clienti” del pezzotto stesso.

Quindi, questo metodo prevede la trasmissione dei contenuti originali, i quali vengono poi decodificati utilizzando le chiavi DRM. Proprio lo scorso anno avevamo parlato di come le chiavi DRM di Sky e ORA fossero trapelate online e fossero in vendita a chiunque. Questo rende il contrasto alla pirateria molto più ostico: la decriptazione dei contenuti tramite le chiavi DRM è più rapida, e inoltre è molto più complicato scoprire eventuali contenuti piratati visti che la sorgente rimane quella ufficiale dei provider.

La lotta alla pirateria si complica, nonostante Piracy Shield

Da questo deriva che la lotta alla pirateria si complica in maniera notevole. E Piracy Shield, compresa la sua seconda versione che dovrebbe differire dalla prima solo in termini di raggio d'azionenon avrà vita semplice.

Piracy Shield 2.0 sarà in grado di gestire più richieste contemporaneamente, ma rimane da capire quanto sarà semplice i contenuti pirata se questi vengono veicolati a partire dai Content Delivery Network ufficiali dei fornitore.

L'altra soluzione consisterebbe nel cambiare DRM, adottandone i più robusti. E questa sarebbe ancora più complicatovisto che un cambio di DRM significherebbe rendere inutilizzabili un numero enorme di dispositivi, app e servizi attualmente in uso.

(tagToTranslate)Italia



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