Economia Finanza

“Una nuova guerra delle Falkland”. Il riarmo argentino preoccupa Londra




L'Argentina ha dato il tramite a un programma di rafforzamento militare. Il 14 giugno, il contrammiraglio e capo di Stato maggiore della marina di Buenos Aires Carlos Maria Allievi ha annunciato che sono in fase di esame sia un accordo con la Danimarca per la rilevazione di aerei da combattimento F-16sia l'acquisizione di piattaforme d'atterraggio e navi d'assalto anfibie. Queste mosse non hanno avuto poca preoccupazione nel Regno Unito.

L'Argentina si sta armando per una nuova guerra delle Falkland”, ha scritto il Telegrafo. “La guerra delle Falkland del 1982 rimane un evento determinante nella storia del Regno Unito e dell'Argentina. I piani delle Forze armate di Buenos Aires per ottenere nuove attrezzature rappresentano una chiara minaccia per le Falkland”. La questione dell'”occupazione illegale” delle isole è tornata centrale nella politica di Buenos Aires. Il ministro degli Esteri Diana Mondino l'ha sollevata in una sessione del Comitato speciale sulla decolonizzazione dell'Onu a New York del 18 giugno. “Sono passati 191 anni dall'inizio dell'occupazione illegale delle isole da parte del Regno Unito, ma il tempo trascorso non ha in alcun modo sminuito la validità delle rivendicazioni, né ha modificato la convinzione che l'annosa disputa deve essere risolta pacificamente, attraverso negoziati bilaterali”, ha dichiarato il capo della diplomazia del governo di Buenos Aires, sottolineando anche il fatto che Londra ha attuato una politica di controllo demografico nelle Falkland impedendo agli argentini di stabilirvisi.

Il presidente Javier Milei ha più volte ricordato al suo Pese che la Costituzione L'argentina impone esplicitamente la riunificazione delle isole con la nazione sudamericana e ha definito questa posizione come non negoziabile. Stessa postura, questa, espressa dal Regno Unito. Secondo il Telegrafo, Londra dovrebbe mantenere fermezza e inviare un messaggio, facendo capire a Buenos Aires di essere preparata a combattere e di poter vincere un eventuale conflitto. La situazione tesa, però, ha messo in evidenza l'attuale debolezza della Marina Reale che, al momento, potrebbe non essere in grado di inviare nemmeno uno dei suoi sei sottomarini nell'Atlantico meridionale in caso di guerra. “La vera preoccupazione risiede nell'adeguatezza delle capacità della Gran Bretagna, in particolare nella dimensione della sua flotta”, ha scritto il Telegrafo.

Da parte sua, anche l'Argentina si troverebbe ad affrontare serie difficoltà in uno scenario bellico. Gli F-16, infatti, possono essere usati esclusivamente con l'autorizzazione degli Stati Uniti e, in mancanza del loro supporto, sarebbero molto complessi da usare in combattimento. Le Falklandinoltre, si trovano a circa 300 miglia dalla terraferma e le acque dell'Atlantico sono spesso insidiose.

Un'azione anfibia di vasta portata andrebbe incontro a difficoltà logistiche insormontabili, a cui si devono aggiungere anche eventuali attacchi da parte dei Typhoon della Aviazione Reale schierati in Carolina del Sud, nella base di Mount Pleasant.



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