Capolarato, Musumeci “Battaglia non facile, volontà governo affrontarla” Agenzia di stampa Italpress – Italpress
ROMA (ITALPRESS) – La morte del lavoratore indiano Satnam Singh ha riacceso l'attenzione su un problema grave e annoso come quello del capolarato che costringe molti a lavorare in condizioni disumane nelle nostre campagne. “Una condizione che purtroppo si ripete da troppo tempo, da quando è iniziato il fenomeno migratorio, quindi circa 20 anni fa, e prima ancora riguardava i nostri giovani, i nostri ragazzi che a otto-nove anni si calavano in Sicilia a 100 metri nelle miniere di zolfo, noi meridionali siamo ben consapevoli di quanto drammatico sia il fenomeno. Da un lato sento dichiarazioni improntate a grande solidarietà, dall'altro mi chiedo perché negli ultimi 20 anni non si è provveduto a rimpolpare le schiere di ispettori che avrebbero potuto e dovuto effettuare una implacabile azione di vigilanza sui posti di lavoro”. Lo dice a Sky Tg24 Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e le politiche del Mare. “Si sa quali sono i territori dove stagionalmente i caporali lavorano sfruttando gli immigrati ma anche i locali, questo non va mai dimenticato. Noi abbiamo il dovere di far si che i cittadini immigrati, soprattutto quelli che arrivano clandestinamente, quindi carne da macello nelle mani di mafiosi, possano essere legittimamente acquisiti come nostri concittadini”.
“Per fare questo servire porre fine alla manovalanza dell’immigrazione, un tema che il mio governo ha posto sin dal suo insediamento, purtroppo gli ostacoli internazionali sono tanti. La diffidenza di chi dovrebbe collaborare e non collaborare, di chi si gira dall'altra parte, soprattutto i paesi del nord Europa, e quindi noi ci troviamo nella condizione di dovere da un lato tagliare le unghie al capolarato degli scafisti e combattere quello delle campagne . Ecco perché il Consiglio dei Ministri ha affrontato il tema del potenziamento degli ispettori, lo facciamo in una condizione di obiettiva difficoltà finanziaria, ma va fatto. Abbiamo proposto la formazione di alcune centinaia di persone dotate del necessario profilo culturale e professionale, proprio perché ci possa essere da parte dello stato un'azione assolutamente pervasiva per garantire il diritto al lavoro e soprattutto evitare lo sfruttamento di chi sfuggendo al controllo dello stato diventa di fatto un 'oggettò nelle mani di persone spregiudicate che non hanno rispetto per la vita umana. Quindi è una battaglia non facile, ma davvero c'è la volontà di affrontarlo questo tema al di là del fatto di cronaca che assume una violenza inaudita, sono tanti gli stranieri e gli italiani che vengono sfruttati nelle nostre campagne” conclude Musumeci.
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