Un viaggio sulla scia di Alfonsina Strada, un vero esempio per tutte le donne
Cento anni dopo l'impresa della prima ciclista donna a partecipare al Giro d'Italia, arriva il progetto “La bellezza in bicicletta”, che porterà chiunque vorrà mettersi in sella a ripercorrere le tappe della Corsa Rosa a cui si iscrisse Alfonsina
Dodici tappe da Matera a Roma, dall'8 al 22 luglio, sulla scia di Alfonsina Strada. Cento anni dopo l'impresa storica della prima ciclista donna a partecipare al Giro d'Italia, arriva il progetto “La bellezza in bicicletta”, ideato da Andrea Satta – cantante dei Tetes de Bois e pediatra – in collaborazione con la Fondazione Una Nessuna Centomila che chiunque vorrà mettersi in sella a ripercorrere le tappe (non banali) della Corsa Rosa a cui Alfonsina si iscrisse come isolata, senza squadra, nonostante fosse stata fino ad allora riservata agli uomini “Pensate che sulla Gazzetta uscì Alfonsin, senza lettera finale , perché una donna non si era mai vista, ma di certo non era un uomo”, racconta Satta alla presentazione dell'evento di questa mattina nella non casuale sede della Casa Internazionale delle Donne a Trastevere.
l'impresa
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“La storia di Alfonsina l'abbiamo scoperto tanti anni fa – spiega l'artista – e con o Tetes de Bois le avevamo già dedicato una canzone, con video in cui è interpretata da Margherita Hack. Era un personaggio fuori da ogni convenzione, pensa a questa ragazza che cento anni fa si fa mille chilometri in bici sfidando maldicenze e provocazioni: arrivato fuori tempo massimo ma completò la corsa, riuscendo a vincere lo scherno maschile che allora come oggi governava il mondo. Voleva fare il Giro d'Italia e l'ha fatto, questo è il segreto più bello dell'autodeterminazione. Queste figure sono quelle che ti avvicinano alla commestibilità di livelli minori di coraggio sempre necessari. Esistono utopie concrete come il palco a pedali, su cui mi esibisco ormai da dieci anni, alimentato da cento pedalatori: io non credo che qualcuno seguirà il mio esempio e pedalerà per avere la luce in casa, ma magari tra qualche tempo qualche persona in più sceglierà di andare al lavoro in bicicletta”.
L'ESEMPIO
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Alfonsina simbolo di chi ha la capacità di guardare oltre le convenzioni e il coraggio di sfidarle. Alfonsina esempio per tante donne che non trovano la forza di alzare la testa. Anche per questo Satta ha trovato al suo fianco la collaborazione di Una Nessuna Centomila, che ogni sera – quando la carovana si fermerà per riprendere fiato ma anche per dare vita ad uno spettacolo in piazza – porterà all'attenzione della gente il lavoro dei centri antiviolenza . “Vogliamo far capire quanto queste realtà di sostegno possano essere protagoniste di un cambiamento culturale sul territorio – afferma la presidente della Fondazione Giulia Minoli -. Abbiamo deciso di partire dalla cultura come strumento per la lotta alla violenza e il viaggio di Andrea Setta ne è un esempio. E siamo convinte che sia davvero importante valorizzare la memoria storica attraverso il racconto di donne che non hanno avuto lo spazio che meritavano, proprio come Alfonsina”.
IL PERCORSO
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Il progetto vuole sottolineare l'importanza della comunità e di fare rete, “perché la solitudine è il miglior alleato della violenza”, continua Satta. L'itinerario è lo stesso del Giro 1924: si parte da Matera e si pedala verso Modugno, Canosa di Puglia, Campobasso, Castel di Sangro, Sulmona, L'Aquila, Terni, Lucignano, Imola e Bologna: “Sarà un Giro d' Italia affascinante e anticonformista, una pedalata dell'Italia interna, grazie ad Alfonsina”.
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