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Abusi edilizi, il regista Paolo Genovese sconfitto al Tar: “Via le pergotende nella sua casa a Coppedè”


Nuovi guai sul fronte dell'abusivismo edilizio per Paolo Genovese. Dopo la denuncia lo scorso anno per la piscina realizzata nella sua villa a San Felice Circeoil regista di “Perfetti sconosciuti” si è visto confermato dal Tar l'ordine di demolizione per le pergotende installate nel suo appartamento nel quartiere di Coppedè.

Genovese vive a due passi dall'iconico arco di via Dora e dalla fontana delle rane, nell'esclusivo quartiere progettato da Gino Coppedè all'inizio del secolo scorso. In quello che è considerato il salotto buono della capitale, il regista ha installato sui terrazzi ai piani quarto e sesto della sua casa due pergotende, che poggiano su pali in alluminio alti due metri e mezzo.

Considerando anche che il palazzo dove vive Genovese è vincolato, il Municipio II ha ritenuto che quell'intervento sia stato un intervento non autorizzato di ristrutturazione edilizia e gli ha ordinato di demolire i manufatti, ripristinando lo stato dei luoghi, e di pagare una sanzione di 15mila euro.

Un provvedimento contestato dal regista, sostenendo che le pergotende non rappresentano un intervento di ristrutturazione, trattandosi di “opere che non comporterebbero la creazione o la modificazione di un organismo edilizio, né si presterebbero a modificare la destinazione d'uso dei luoghi, in quanto costituirebbero essenzialmente elementi di arredo esterno, di riparo e di protezione, funzionali, tra l'altro, alla migliore fruizione temporanea di un immobile già esistente”.

L'ordine di demolizione e la sanzione sono stati così impugnati da Genovese al Tar. Ma il Tribunale amministrativo ha avallato il provvedimento di abbattimento e annullato soltanto la sanzione, ritenendo che 15mila euro siano troppi e che al regista debba essere fatto lo sconto.

Via dunque le pergotende. C'è però da giurare che il regista farà appello al Consiglio di Stato. Lo scorso anno, effettuato un controllo sul promontorio del Circeo, nella suggestiva zona sovrastante il porto i carabinieri forestali del Nipaaf e della stazione Parco di Sabaudia sequestrarono, con l'accusa sempre di abusivismo edilizio, una piscina con vista sul lungomare nella villa di Genovese .



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