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Guerra ultime notizie. Fallito il golpe in Bolivia, i militari smobilitano. Arrestato il generale Zuniga


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E' durato poco più di tre ore il tentativo di golpe, che nel pomeriggio di mercoledì ha gettato la Bolivia nel caos. A scompaginare la trama guidata dall'ormai ex comandante dell'Esercito, Juan José Zuñiga, è stata la nomina dei nuovi vertici militari. Non appena incaricato, il generale Jose Wilson Sanchez Velasquez, ha ordinato a tutti i militari a fare immediato ritorno nelle caserme ed “evitare lo spargimento di sangue”

epa11440825 Il comandante generale dell'esercito boliviano licenziato Juan Jose Zuniga viene presentato nei locali della Forza speciale contro la criminalità dopo il suo arresto per aver preso parte a un colpo di stato militare contro il governo, a La Paz, Bolivia, 26 giugno 2024. Un gruppo di soldati guidati dal comandante generale dell'esercito boliviano Juan Jose Zuniga è entrato in Plaza Murillo il 26 giugno 2024 usando un carro armato per abbattere la porta del quartier generale del governo. I soldati si sono ritirati dopo che il presidente boliviano Luis Arce ha cambiato i vertici dell'intero alto comando militare, descrivendo l'azione come un tentativo di colpo di stato. EPA/STR
  • Fallito il golpe in Bolivia, i militari smobilitano

    E' durato poco più di tre ore il tentativo di golpe, che nel pomeriggio ha gettato la Bolivia nel caos. A scompaginare la trama guidata dall'ormai ex comandante dell'Esercito, Juan José Zuñiga, è stata la nomina dei nuovi vertici militari. Non appena incaricato, il generale Jose Wilson Sanchez Velasquez, ha ordinato a tutti i militari a fare immediato ritorno nelle caserme ed “evitare lo spargimento di sangue”. La risposta è stata quasi immediata. I soldati che nel pomeriggio avevano fatto irruzione nel palazzo del governo, occupando piazza Murillo, mentre il presidente Luis Arce era riunito con l'intero gabinetto, hanno ripiegato eseguendo gli ordini. E lo stesso Zuniga è stato visto lasciare la piazza a bordo di un carroarmato, mentre il popolo cantava l'inno nazionale. Al culmine della tensione, a metà pomeriggio, mentre il presidente Luis Arce si mostrava in una trasmissione in diretta nel Palazzo del Popolo con tutto il suo gabinetto deciso a resistere al tentativo di golpe, le truppe al comando di Zuñiga hanno fatto irruzione nell'edificio con un blindato forzando il portone principale del palazzo. Pochi minuti e l'ex comandante – destituito ieri dopo aver minacciato l'ex presidente Evo Morales – è tornato in piazza per chiedere le dimissioni di Arce e del suo esecutivo, e annunciare ai media la nomina di un nuovo governo e la liberazione di tutti i detenuti politici. Intanto Morales ha invitato ad uno sciopero e alla mobilitazione denunciando: “il colpo di Stato è stato preparato in anticipo”. Immediate le reazioni a livello internazionale a partire dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell che ha “condannato qualsiasi tentativo di sconvolgere l'ordine costituzionale e di rovesciare i governi democraticamente eletti”. In campo anche il premier spagnolo Pedro Sanchez che ha “Inviato al governo di Bolivia e al suo popolo appoggio e solidarietà”. Le voci di ripudio si sono levate forti anche dalla regione, da Cuba al Brasile, dal Nicaragua al Venezuela. Il ministro degli Esteri Antonio “Tajani ha seguito l'evoluzione” degli eventi. E anche la Farnesina ha monitorato la situazione “con l'Unità di Crisi e l'Ambasciata d'Italia in Bolivia”.

    Bolivia, i militari si irrompono nel palazzo del governo a La Paz

  • Bolivia: arrestato il generale Zuniga dopo tentativo di golpe

    L'ex comandante generale dell'esercito Juan José Zúñiga è stato arrestato dopo il tentativo di colpo di stato contro il presidente boliviano Luis Arce. Riportano i media locali. Zuniga, dopo il tentativo di golpe, è stato accusato di terrorismo e di rivolta armata contro lo Stato. Al momento della detenzione Zuñiga ha dichiarato alla stampa che il presidente gli avrebbe ordinato la mobilitazione delle truppe per simulare un autogol con l'obiettivo di migliorare la sua immagine. “Il presidente mi ha detto che la situazione era molto complicata e che era necessario preparare qualcosa per aumentare la sua popolarità”, ha affermato il generale.



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