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Open d’Italia, sorpresa Andrea Pavan: “Giornata perfetta, è il mio momento”


Il romano che vive negli Stati Uniti guida la classifica dopo la prima giornata: “Il miglior giro dell'anno a livello personale”

Dal nostro inviato Matteo Dore

28 giugno – 15:45 – CERVIA (RA)

Alla fine del primo giro di testa all'Open d'Italia c'è un texano. Ma non è tanto atteso Patrizio Reed, la stella internazionale che tutti gli spettatori – davvero tanti per essere giovedì – cercano e seguono sui fairway di Cervia. Il texano che guida la classifica non è americano, è italianissimo, si chiama Andrea, di cognome fa Pavan. È nato a Roma, da ragazzino ha vestito mille volte la maglia azzurra nei vari tornei giovanili, però vive in Texas, a Lucas, con la moglie Audra ei loro tre bambini, Luca, Sofia e Julia. Andrea e Audra si sono conosciuti all'università, lui è laureato alla Texas A&M, e dopo un tentativo di vivere in Italia, nel 2015 hanno deciso di tornare negli Stati Uniti e di mettere radici là. Americano per amore, italiano per tutto il resto, anche se appena finito il giro i piccoli Luca e Sofia sono corsi ad abbracciarlo e hanno scambiato qualche parola in inglese, la lingua della famiglia. “Capiscono l'italiano, però lo parlano poco” spiega spesso Andrea.

che giro fantastico

Pavan ha concluso il primo giro all'Adriatic Golf Club in 64 colpi (-7), nessuno ha fatto meglio di lui. Una giornata perfetta, senza nemmeno un bogey e con sette birdie, l'ultima alla diciottesima, tanto da chiudere con il dolce sapore di un putt che rotola dolce in buca. “Credo che sia il miglior giro dell'anno e sono davvero contento che sia successo qui in Italia” ha detto la fine. E Andrea crede bene, aveva tirato 65 colpi nell'ultimo giro ad Amsterdam la settimana scorsa, quando aveva chiuso al quarto posto e finora era il suo record del 2024. Il 64 di ieri è un ulteriore passo avanti di un momento di ottima forma. “È stata una giornata perfetta, sono contentissimo, è importante iniziare con il piede giusto. Ho giocato bene la settimana scorsa, è vero, ma è da un po' che mi sembra di andare bene, anche se magari sbaglio qualche putt da vicino, mancavo qualche colpo e non riuscivo a recuperare. Invece oggi (ieri, ndr) ho sbagliato poco e poi ho imbucato quei putt da due o tre metri che fanno la differenza. In ogni gara il putt è importante perché è difficile mettere la palla a un metro, i birdie bisogna guadagnarseli soprattutto in verde. Però è vero che su questo campo devi giocare bene un po' dappertutto, è importante anche metterla in fairway perché se si sbaglia linea poi si paga. Io per fortuna ho visto poco il rough… .”.

la crisi

Quella di Andrea Pavan è la storia di un campione di caparbietà. Ottimo dilettante, buon professionista con due vittorie sul tour maggiore, era entrato qualche anno fa in un periodo di crisi che lo aveva fatto scivolare fino al numero 1700 della classifica mondiale con una serie quasi ridicola – se non fosse stata drammatica – di tagli mancati e risultati imbarazzanti. Qualcuno si chiedeva come potesse andare avanti. Si diceva che gli fosse venuto un tic sul drive che lo portava a sbagliare sempre il primo colpo. Lui una volta aveva spiegato che parte della responsabilità era dovuta anche a un problema fisico: “Avevo iniziato a giocare male e ho provato a cambiare gioco. Mettevo il polso in maniera diversa durante lo swing, forse ho praticato troppo e mi sono infiammato. Per fortuna non mi sono operato, però mi sono dovuto fermare”.

la rinascita

La svolta diciotto mesi fa: “Dalla fine del 2022 ho un nuovo allenatore, Chris O'Connell, che vede il golf come me. Sono tornato a uno swing più naturale e istintivo. In questo sport ci sono maestri che vanno bene per i giocatori e non per altri. Io so che sto tornando a un buon livello, ma so anche che c'è tanta strada da fare per tornare a come stavo quando giocavo bene, nel 2018 e 2019”. L'anno scorso ha vinto un torneo sul Challenge Tour in Repubblica Ceca che gli ha permesso di tornare sul circuito maggiore dove dopo qualche difficoltà stava trovando solidità e continuità. La settimana scorsa ha conquistato un quarto posto in Olanda nel torneo vinto da Guido Migliozzi grazie a uno straordinario quarto giro. E forte ha iniziato anche qui a Cervia su un campo che probabilmente è meno semplice di quello che pensavano tanti giocatori: “Gli organizzatori hanno cercato di nascondere un po' le bandiere, ma c'era poco vento ei verdi erano morbidi. Però il fatto che nessuno dei giocatori conosca bene il campo lo può rendere più delicato, poi succederà che, andando avanti, lo si conoscerà meglio e quindi sarà un po' più semplice affrontarlo”. Ieri, dopo il giro, ha portato i bambini in spiaggia, glielo aveva promesso, e si è rilassato in famiglia. Oggi torneremo in campo nel pomeriggio, alle 12.50. Per la prima volta dopo tanto tempo, la lepre e tutti guarderanno il suo spartito prima di quello degli altri.





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