Viaggi

Quel laboratorio di sofisticato design chiamato Costiera


La giovane turista americana alla pagina sorseggia una limonata di benvenuto, forse ignara di sedere sulla poltroncina Round D.154.5 disegnata da Gio Ponti. Al Tavolo Reale di Mollino, intanto, il concierge organizza le escursioni a bordo del Pardo 50, barca di lusso della flotta di casa. E una coppia di australiani sfoglia incuriosita Come essere italiani (uno dei 2mila libri a disposizione degli ospiti) su un tavolino di Englander & Bontà, scovato in Argentina. Queste e altre magnifiche presenze – Hans Wegner, Ettore Sottsass, Ignazio Gardella – fanno di Borgo Santandrea un compendio del design Mid-century, in particolare italiano, che dialoga con lo spirito mediterraneo, scongiurandone l'effetto estetizzante. Non è certo un caso se proprio in Costiera, dove molti dei più grandi alberghi sono nelle mani delle dinastie locali, si esprime meglio che altrove il genio del luogo e una spiccata sensibilità per il design, l'arte e l'artigianato del nostro territorio. Paese.

Borgo Santandrea, design di Wegner, Sottsass, Gardella

L'hotel di Amalfi, di proprietà delle famiglie De Siano e Orlacchio, è un'opera di vertiginoso ingegno che ha rifatto radicalmente ossatura e trucco al Grand Hotel Il Saraceno, struttura degli anni 60 dai tratti orientaleggianti. Il direttore generale e proprietario Maurizio Orlacchio mostra orgoglioso uno slideshow del prima-dopo da non credere: dopo quattro anni di certosina ristrutturazione curata dall'architetto Rino Gambardella, dal 2022 questo vero e proprio borgo verticale – quasi 100 i metri di dislivello tra l' ingresso e il beach club privato Marinella – dispensa stupore.

L'osmosi con il territorio è autentica: c'è una “Palla di Alici” sospesa nella Biblioteca, realizzata dall'artista locale Lucio Liguori con centinaia di alici in ceramica vietrese, che celebra il legame simbiotico con il mare. Alici è pure il nome del ristorante fine dining dove lo chef Crescenzo Scotti porta in tavola piatti di spiccata eleganza e identità, senza barocchismi: il meglio si chiama – anzi un po' – “Alici ad Alici”. Al mattino, che bella idea, lo spazio della cucina a vista si trasforma nel palcoscenico di una colazione ricca. Tutte le sfumature del blu sono impresse a mano sulle piastrelle delle 52 suite (alcune con piscina privata), create da Cottovietri in 38 motivi diversi ispirati ai disegni geometrici di Pompei ed Ercolano. Cos'altro? Giardini lussureggianti di bouganville, limoni e plumbago (pianta che dà il nome al bar), terrazze a non finire, una pizza buonissima da mangiare con i piedi nell'acqua e una preziosa spiaggia (una delle pochissime private della zona) confinante con il villaggio di Conca dei Marini, già amato da molti artisti e celebrità.

Al San Pietro di Positano le ceramiche di Camillo Stingo

Di stupore in stupore, eccoci nel centro di gravità permanente della Costiera, il San Pietro di Positano. Ad accogliere gli ospiti nella hall ci sono la statua che Franco Zeffirelli fece realizzare per la sua “Traviata” nel 1982 e che poi regalò allo Zio Carlino, il fondatore di quest'oasi di ospitalità. Sulla monumentale terrazza con vista in Cinemascope, le dodici panche sono ornate con le riproduzioni delle ceramiche del Monastero napoletano di Santa Chiara, grazie alla maestria della fornace di Camillo Stingo, una delle più antiche della città. L'hotel nasconde però un cuore modernissimo e tecnologico made in Italy, la grande cucina scavata nella roccia progettata da Andrea Viacava (più di 50 costruttori, elettricisti e ingegneri coinvolti, per un investimento di 3,5 milioni) e attrezzata su misura dall 'azienda Marrone in un brillante colore verde marino: è qui che ha la fortuna (e il merito) di lavorare lo chef Alois Vanlangenaeker e la sua fedele brigata, alla guida sia dello stellato Zass sia del Carlino, il ristorante casual sul mare giustamente celebre per gli spaghetti al limone. Nella suite Virginia – la più importante dell'hotel – troviamo Lucio Liguori, con un trittico che raffigura un paesaggio sottomarino sulle spalle del letto. E poi i mosaici di Design Italiano & Mosaico, azienda di Cava de' Tirreni, e le maioliche disegnate ad hoc da Fausta Gaetani che battezzano ogni stanza in modo singolare.

A Casa Angelina i colori di Paola Lenti

A Praiano c'è Casa Angelina, un luogo dal fascino italiano, mai ostentato. Questa dimora total white dallo stile minimal propone una vacanza all'insegna di un lusso sobrio ma vero. Tra le altre cose, c'è un team di cucina notturna che asseconda gli appetiti estemporanei, una spa con i prodotti di Augustinus Bader e in ognuna delle 36 camere e suite tutti i comfort desiderati. Per quest'estate si rinnova la collaborazione con Paola Lenti nella nuova suite Vermarine, un rifugio rilassante in cui le stesse sfumature verde acqua della pietra si riversano sulle poltrone, sui tavolini, sulla testiera del letto e sui tappeti. L'azienda lombarda ha firmato anche la Terrazza Costiera, disponibile anche come spazio privato per esperienze gastronomiche firmate dall'ottimo Leopoldo Elefante. Lo chef di Un Piano Nel Cielo (il nome non è un'iperbole, davanti a un panorama così) esprime personalità e tecnica tanto nel “Pesce bandiera croccante con salsa marinara” quanto nel “Riso con fave, sfusato amalfitano e timo” . E dopo la colazione, anch'essa tra le migliori, a bordo del nuovo gozzo Lady Angelina ci si tuffa nel mare più azzurro che c'è.



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