Economia Finanza

Università in India, l’ombra della corruzione sui concorsi


Dal nostro corrispondente da NEW DELHI – A poco più di due settimane dal suo insediamento, il terzo governo Modi è tutto presente con una crisi che rischia di incrinarne la popolarità nella parte più dinamica di quel questo medio che storicamente è una delle circoscrizione elettorali dell'esecutivo. La colpa è di un controverso sistema nazionale di valutazione che regola l'accesso all'universitàdecidendo ogni anno i destini di decine di milioni di ragazzi.

Con un concorso per ricercatori abominevoli a 24 ore dal suo svolgimento e una seconda prova da settimane al centro delle cronache per una serie di risultati a dir poco sospetti, nei giorni scorsi il governo è dovuto correre ai ripari. Prima rimuovendo il capo della Agenzia nazionale per i test (Nta) e quindi affidando agli agenti del Ufficio centrale di investigazione (Cbi) le indagini sullo svolgimento di una delle due prove.

Cosa è successo

La vicenda che negli ultimi giorni ha fatto scendere in piazza gli studenti – e hanno fornito un arsenale di munizioni insperato a un'opposizione tornata in forze tra i banchi del Parlamento – inizia lo scorso 5 maggio. Quel giorno in 4.750 istituti in 557 città indiane (e 14 estere) poco meno di 2,4 milioni di studenti si sottopongono al test per entrare a Medicina. I posti in palio sono circa 109mila: poco più della metà in strutture pubbliche, relativamente a buon mercato; i restanti in collegio privati fuori dalla portata di molti.

L'esame viene accompagnato dal consueto corollario di protestare e denunciare: dall'intermediario che, venuto in possesso dei numeri di telefono dei candidati, offre le soluzioni prima del test (costo 3 milioni di rupie, circa 33.600 euro, si accettano anche assegni post-datati); all'esaminatore arrestato con l'auto piena di contanti il giorno della prova.

Risultati «strani»

Ma il vero caso scoppia quando vengono resi noti i risultati. Che non solo registrano un numero stratosferico di studenti con il massimo dei voti (67 contro i due del 2023, quando i candidati erano comunque più di 2 milioni), ma li vede concentrati in un numero ristretto di centri. Come se la cosa non fosse già abbastanza sospetto, l'agenzia governativa che gestisce il test decide, una sorpresa, di rendere pubblici i risultati con dieci giorni di anticipo. E curiosamente sceglie di farlo proprio il 4giugnoquando a nessuno nei giornali e nelle tv importa nulla del test per entrare a Medicinaperché, dopo quasi sette settimane dall'inizio delle operazioni di voto, finalmente si saprà chi ha vinto le elezioni politiche.



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