Istruzione

“Il piano didattico personalizzato non è un lasciapassare”, il TAR Lombardia conferma la bocciatura di uno studente con DSA – Orizzonte Scuola Notizie


Il Tar della Lombardia, con una sentenza pubblicata lo scorso aprile, ha respinto il ricorso presentato da un genitore contro la bocciatura del figlio, studente con Piano Didattico Personalizzato (PDP) presso un liceo di Milano.

La sentenza dei giudici amministrativi conferma l'orientamento giurisprudenziale secondo cui la bocciatura è legittima anche per gli studenti con PDP, siano purché state adottate le misure previste a loro favore e la valutazione sia stata effettuata in modo adeguato.

Il caso

Lo studente aveva riportato tre insufficienze a fine anno, di cui due gravi, e il Consiglio di classe aveva deliberato la non ammissione alla classe successiva. Il genitore dello studente aveva presentato ricorso, contestando la decisione del Consiglio di classe e sostenendo che la bocciatura fosse discriminatoria nei confronti del figlio, date le sue difficoltà certificate. La ricorrente lamentava inoltre che il PDP non fosse stato adeguatamente applicato e che la valutazione dello studente non aveva tenuto conto dei suoi progressi durante l'anno scolastico. Tuttavia, il TAR ha respinto il ricorso, confermando la legittimità della bocciatura.

La decisione del TAR

Il TAR ha ritenuto infondate le censure mosse dal ricorrente. In particolare, ha affermato che:

  • La bocciatura è legittima anche per studenti con PDP: il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi richiesti per il passaggio alla classe successiva giustifica la bocciatura anche in presenza di un PDP.
  • Il PDP era stato predisposto e attuato correttamente: la scuola aveva rispettato i termini per la predisposizione del PDP e aveva adottato le misure dispensative e compensative previste.
  • La valutazione dello studente è stata adeguata: la media dei voti è stata calcolata correttamente e il numero di verifiche era sufficiente.
  • I criteri di ammissione erano stati comunicati tempestivamente: la scuola aveva comunicato i criteri di ammissione alle famiglie a febbraio, in tempo utile per eventuali interventi di supporto agli studenti.

SENTENZA



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