Economia Finanza

Stipendi, benefit e sussidi: quanto si guadagna sulle navi delle Ong pro migranti




Quanto si guadagna a lavorare per una Ong? Tante volte ci si pone questa domanda se non si crede alle favole e al fatto che le organizzazioni non governative operano solo con volontariato. Che poi pure quello, anche se poco, è retribuito. Gli stipendi, almeno nelle Ong tedesche dei migranti, sono di tutto rispetto e fanno un po' invidia agli stipendi di molti impiegati italiani. Basti pensare che un social media manager assunto dall'Ong Sos Humanity arriva a guadagnare fino a 3.300 euro mensili a cui si aggiungono le indennitàcome spiegato nell'annuncio pubblicato dall'organizzazione, e pure qualche beneficio.

Il coordinatore della missione viene assunto a 3.600 euro mensilistesso stipendio offerto al relatore per il finanziamento di progetti. Sono volontario? Ottengono un'indennità di 400 euro. Gli stagisti? Circa 580 euro, lo stesso stipendio dei tirocinanti. Ma c'è di più, perché sui profili più alti, quelli che ne prevedono l'assunzione, viene offerto anche unagevolazioni sui trasporti pubblici con la Bahncard, ossia la tessera di abbonamento che consente la fruizione dei mezzi pubblici in Germania. Poi, ovviamente, ci sono i budget annuali per la formazione, che vengono destinati a ogni dipendente, così come i sussidi per le spese di viaggio.

Certo, per le organizzazioni che chiedono continuamente donazioni per le missioni, i soldi non mancano, almeno alla Sos Humanity, che per altra è una di quelle che ha ottenuto anche un finanziamento dal parlamento, approvato dal governo. E non un finanziamento qualunque ma un versamento che si avvicina agli 800mila euro. Chissà quante altre associazioni, ma anche aziende, possono contare su cotanta generosa elargizione federale o bontà privata. Dunque non è sbagliato dire che il settore dell'immigrazione illegale è un business. O, almeno, lo è per chi da questo riceve uno stipendio.

È un lavoro come un altro, un impiego come un altro che però viene ammantato dal buonismo a tutti i costi. E chissà quanti sarebbero i posti di lavoro che salterebbero se l'Europa riuscisse davvero a prendere in mano l'immigrazione clandestina, gestendo in maniera tale da ridurre al minimo l'illegalità.

E forse è anche per questo che le varie organizzazioni alzano spesso la voce quando l'Italia, così come l'Unione europea, cercano soluzioni che non siano le missioni di salvataggio che coinvolgano proprio le navi Ong. Esistono altre strade, anche più sicure, ma le Ong puntano sempre e solo su questa.



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