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Bunker, super cani, falsi post: come i campioni stanno imparando a difendersi dai ladri


I furti ai danni delle stelle del pallone crescono, Baggio e Coman gli ultimi casi eclatanti. E si comincia a studiare le strategie…

Nella ricetta di Pep Guardiola, fatta giusto sei mesi fa, è apparso un foglio che nulla aveva a che vedere con il possesso di palla e aree di rigore da riempire. Anzi, si trattava di un suggerimento insolitamente difensivo, per il tecnico della City. Titolo: “Proteggere nel migliore dei modi la porta… di casa”. Destinati, ovviamente, i suoi giocatori. Enunciato: “Smettetela di postare sui social ogni cosa che fate e ogni posto in cui andate. C'è chi vi guarda e aspetta di vedere dove siete. E poi, al primo momento utile, vi ho persi”. Porte, portoni e affini di proprietà dei calciatori in Inghilterra sono stati aperti un po' troppo negli ultimi tempi. E Pep ha provato a consigliare la distanza dai social. Le sensazioni su un fenomeno, quello dei furti ai danni dei calciatori, in continua crescita, sono dovute. La prima: che il monitoraggio social sia fondamentale a poco a poco. La seconda: la tendenza è aumentata ovunque, non solo in Inghilterra. E lo conferma il caso Coman, derubato nelle scorse ore in casa di famiglia.



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