Music

Jimmy Gnecco – Live @ Headbangers Pub (Milano, 29/06/2024)


Credito: Justin Higuchi da Los Angeles, CA, USA, CC BY 2.0tramite Wikimedia Commons

Dopo la trionfale serata di due anni fa, Jimmy Gnecco ha raddoppiato le date europee rispetto al 2022 portandole dal 5 al 10, mantenendo l'appuntamento con i fan italiani e con l'Headbangers Pub di Via Tito Livio. Già solo l'idea di tornare in questo accogliente pub mi metteva di buonumore, e la mia permanenza è stata nuovamente ottima grazie all'eccellente APA del Birrificio Lariano servita in perfette condizioni e alla gentilezza dello staff che ha accontentato senza battere ciglio le richieste di chi era con me in merito alla tipologia di sedia necessaria per non aggravare gli acciacchi che purtroppo accompagnano molti tra noi attorno ai 50. E poi c'era di nuovo lui, Giammaiuno dei miei autentici eroi musicali, come spiegato nel report precedente. La mia devozione per il musicista del New Jersey è nata nel 2002 ed è sempre rimasta tra le mie passioni più viscerali in ambito musicale, quindi non potevo mancare per nulla al mondo, e sarei anche stato disposto a mollare la partita dell'Italia se si fosse prolungata oltre i tempi regolamentari. Sappiamo bene che non c'è successo e, da questo punto di vista, meglio così.

In realtà mi ero detto che stavolta non avrei scritto un rapporto, che tanto non ci sarebbe stato molto da aggiungere alla meraviglia della volta scorsa. E invece eccomi qui, il richiamo della tastiera è troppo forte ed essere devoti vuol dire fare questo e molto altro. Già mi sento in posizione di inferiorità rispetto a chi, anche stavolta, è arrivato da Verona o da Pordenone, e meno male che stavolta non c'erano spettatori giunti dalla Romania e dall'Ungheria, anche perché le date successive sono in programma a Vienna ea Cracovia, quindi certamente andranno lì. Comunque, la voglia di avere un ricordo scritto anche di questa serata è irresistibile, per cui eccomi qui a scrivere.

Il motivo principale per cui voglio parlare ai lettori di ifb di questo live è la generosità fuori dal comune dell'artista e l'incredibile rapporto che c'è coi fan italiani. Giù un'ora prima del concerto, quando metto piede nel locale, l'atmosfera è vibrante. Ci si riconosce tra fan, con saluti, strette di mano, veloci scambi di opinioni tutte incentrate sul fatto che non si poteva mancare. Poi il nostro eroe viene avvistato in auto poco lontano dall'ingresso e qualcuno decide di accoglierlo già sulla porta, mentre altri preferiscono mantenere il proprio posto a sedere. Qualche minuto dopo le 21.30, Jimmy entra nel pub e sono subito applausi scroscianti.

Ho parlato della generosità del frontman degli Nostroperché non saprei come definire la scelta di guidarla personalmente da Barcellona, ​​dove aveva suonato la sera prima, fino a Milano giusto in tempo per il concerto, e regalare a noi fan due ore di magia totale. Certo, due anni fa le ore erano state tre, e così dalla scaletta di stasera sono rimasti esclusi perle come “I'm A Monster”, “Places”, “Gravity”, “Fallen Souls”, ma noi fan siamo troppo felici che il Il nostro può suonare così tanto anche nel nostro Continente, quindi va benissimo così, perché più la musica di Giammai si diffonde e più amore c'è sul nostro pianeta, e ne abbiamo tutti drammaticamente bisogno. E poi, durante uno dei due momenti dedicati alle richieste, ho potuto chiedere la mia amatissima “If Flowers Turn” e, dopo che altri spettatori hanno visibilmente approvato, Jimmy non si è tirato indietro e l'ha suonata e cantata divinamente. Un batticuore indescrivibile per me.

Tutti i centoventi minuti di spettacolo sono stati comunque di livello supremo, con un Giammai stavolta accompagnato da un secondo chitarrista che ha reso il suono più denso e stratificato e che era davvero carico a mille. Si percepiva distintamente la sua voglia di dare tutto se stesso e questa sensazione non si è mai verificata meno di un secondo. Durante uno dei momenti parlati tra un brano e l'altro, lui ha detto chiaramente che non si spiega come la sua voce sia ancora in piedi, che per quanto ha cantato nel corso della sua vita sarebbe già dovuta essere scomparsa dal tempo, e invece è ancora qui, più intenso che mai. Lui ha sempre cantato ogni sera come se fosse l'ultima, senza mai pensare di conservare la voce anche solo per il concerto successivo, eppure sa ancora interpretare al meglio i propri capolavori e basta essere presenti a uno solo dei suoi concerti per capire che veramente non si risparmia e butta fuori tutto ciò che ha per chi è lì di fronte a lui.

Come l'altra volta, c'è spazio per le storie personali, che sono un tutt'uno con la musica che fa e che, quindi, non ha problemi a raccontare, anche quando fanno parte di una sfera molto intima, che in molti faticherebbero a svelare. Invece lui non si fa alcun rimorso, con racconti sui familiari che purtroppo scompariranno, generando sincera commozione. L'altra volta si era concentrata sulla sua mamma, spinta anche dalle origini italiane, mentre questa volta è stata particolarmente toccante la storia di un suo cugino, che mai aveva apprezzato la sua musica e che quando, finalmente, aveva trovato una canzone che gli piaceva , è deceduto poco dopo. Finalmente, dopo tanti anni, Giammai sentiva di aver rafforzato il legame con questo caro cugino, e invece la vita purtroppo sa davvero essere spietata.

L'atmosfera è ormai di totale distacco dalla realtà, quando purtroppo Jimmy deve annunciare di essere giunto al punto di rottura della sua voce. Non ne ha più e gli è rimasto giusto spazio per una “The Heart” suonata e cantata col massimo dell'energia e della voglia. La liturgia laica è finita, è tempo per i saluti e per le foto. Per fortuna riesco a essere tra i primi, ma poi rimango altri venti minuti durante i quali tutti salutano l'artista con calorosi abbracci e foto di rito. A un certo punto sento una ragazza emozionata che dice ad alta voce “ma io se lo abbraccio svengo“. Per fortuna i mancamenti non se ne sono verificati, ma questa è un'ulteriore testimonianza del rapporto unico che c'è tra Jimmy Gnecco e i suoi devoti.

Due anni fa avevo avuto la sensazione che un altro concerto non ci sarebbe stato molto presto, e invece ho capito che, finché non avrà le forze, è ferma intenzione di Jimmy andare in giro il più possibile. Quindi ora sono fiducioso di poterlo rivedere presto, e sarà un'altra serata dalle forti emozioni.



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