Economia Finanza

La Francia, la Le Pen e le “triangolari”: cosa può succedere ai ballottaggi




Nella serata di ieri, mentre procedeva lo scrutinio delle elezioni francesinumerosi esponenti politici d'Oltralpe hanno parlato di “ritiro dei propri candidati” per mettere i bastoni tra le ruote ai lepenisti il prossimo 7 luglio.

Cosa sono i “triangolari” nelle elezioni francesi

Uno sgambetto, perfettamente lecito, legato al meccanismo barocco delle elezioni francesi. L'appuntamento del prossimo 7 luglio, infatti, è chiamato impropriamente “ballottaggio“, sebbene la logica vorrebbe che a un ballottaggio si presentassero due candidati. Il secondo turno delle legislative francesi non è però da considerare tale. La complicata legge elettorale prevede che al secondo turno ci possano essere, infatti, competizioni a causa, un albero e addirittura un quattro.

Il 7 luglio, ad esempio, potremmo esserci fino a 306 “triangolari” e un “quadrangolare“. Per comprendere la dimensione del fenomeno, nonché dell'onda lepenista, occorre ricordare che nel 2022 ce ne sono state solo otto e una sola nel 2017. Per accedere al secondo turno delle elezioni francesi, i candidati devono ottenere almeno il 12,5% dei voti degli elettori registrati. Con la partecipazione record di ieri (66,71%la più alta dal 1997), la percentuale di voti necessaria per qualificarsi al secondo turno è inferiore a quella delle elezioni precedenti, attorno al 19% e così molti candidati hanno superato questa soglia. Il record precedente risale appunto alle elezioni legislative del 1997 quando dal primo turno dei quali emersero 76 triangolari. Successivamente il numero è diminuito: 41 nel 2002, 20 nel 2007, 34 nel 2012, uno solo nel 2017 e otto nel 2022.

Lo “sgambetto” di Nfp al secondo turno delle elezioni francesi

Queste ultime tre rendono l'esito del voto molto più incerto. A sinistra, i quadri dei verdi, socialisti e comunisti hanno già chiesto il ritiro del candidato arrivato terzo per bloccare il Raduno nazionale. Mentre i candidati qualificati hanno tempo fino alle 18.00 di domani per presentarsi al secondo turno, le decisioni delle coalizioni Dovrebbe ridurre il numero effettivo dei triangolari.

Ad annunciare per primo il ritiro dei propri candidati nei triangolari a rischio era stato il leader socialista Olivier Faure, commentando i primi risultati del primo turno legislativo. Faure aveva definito il risultato “storico” perché per la prima volta l'estrema destra potrebbe governare. “La domanda che ci si pone è: possiamo permetterci di avere soldi oppure no?“, si è chiesto Faure. “La posizione dei socialisti è estremamente chiara: non ci sarà, in nessun luogo, un candidato finché ci sarà il rischio di scegliere un candidato dell'estrema destra. Non ci sarà alcuna eccezione“, ha tuonato lapidario nella notte parigina.

L'annuncio dei candidati da ritirare

Avevano fatto eco al leader di La Francia insoumise, Jean-Luc Mélenchon constatando che, nel secondo turno, il Nuovo Fronte Popolare è presente in un duello nella maggior parte dei casi, il più delle volte contro il Rn. “Nel caso in cui Rn arrivasse primo e noi arrivassimo terzi, ritireremo la nostra candidatura. In ogni caso, le nostre istruzioni sono semplici, dirette e chiare: né un voto, né un seggio in più per il Rn“, aveva aggiunto.

Anche il presidente Emmanuel Macron si è dimostrato possibilista sul metodo, chiedendo di studiare la situazione di ogni circoscrizione per trovare alleanze, anche con i

candidati de La France Insoumise, per bloccare il Rassemblement National di Marina Le Pen e Giordano Bardella. Questa mattina, infatti, è prevista una nuova “riunione strategica” all'Eliseo.





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