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La segnalazione di Bankitalia: “In rete falsi video del Governatore Panetta”


La Banca d'Italia informa che “continuano ad essere diffusi in rete video, realizzati con tecniche di deepfake, che in maniera artificiosa riproducono l'immagine e la voce del Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta al fine di veicolare e rendere credibili messaggi non veritieri con intenti fraudolenti”. Lo comunica Palazzo Koch.

Come già comunicato il 22 maggio scorso si ribadisce che “nessuno di questi video è stato autorizzato dalla Banca d'Italia. Pertanto, nel caso in cui si visualizzino tali contenuti si ricorda di: diffidare dal messaggio; non dare seguito alle eventuali richieste avanzate nei video; evitare di condividerli per non contribuire ad aumentarne la diffusione”.

Il tema è caldo. Ieri il Quirinale è stato interrogato contro le fake news circolare sul web dove l'influencer Matteo Gracisin un post su Facebook, condiviso da altri utenti, ha scritto dell'apposizione del segreto di Stato da parte di Sergio Mattarella sulla vicenda Ustica. Commentando in questo modo le parole pronunciate dal capo dello Stato il 27 giugno scorso, in occasione del 44esimo anniversario della strage di Ustica: “Manca la verità, paesi amici collaborano“. “Questo 'signore' è lo stesso che nel giugno del 2020 ha prorogato per 8 anni il segreto di stato proprio sui documenti relativi al caso Ustica e sapete con quale motivazione? Riporto testuali parole: 'La verità farebbe male all'Italia', ha scritto Gracis nel post.

La serata dell'intervento del Quirinale. “In riferimento ai post pubblicati sui social riguardanti una presunta apposizione del segreto di Stato sulle vicende di Ustica da parte del presidente della Repubblica – riportava l'ufficio stampa del Colle – la notizia è palesemente falsa. Il presidente della Repubblica non ha alcuna competenza sul segreto di Stato. Mattarella non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite. È ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne. Il contenuto del post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti per accertare se sussistano estremi di reato”.

La polizia postale, dopo la segnalazione del Quirinale, ha attivato le verifiche sulla posta e avviato approfondimenti sull'account e sugli utenti che lo hanno rilanciato. Ora la segnalazione della Banca d'Italia.



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