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Biden: “L’immunità a Trump è un pericoloso precedente, gli americani meritano che sia processato prima del voto”


NEW YORK – “Ora il popolo americano dovrà fare ciò che la Corte Suprema avrebbe dovuto compiere oggi: dovrà decidere se l'assalto Donald Trump alla nostra democrazia il 6 gennaio lo rende inadatto a ricoprire la carica più alta del Paese. E forse, cosa più importante, il popolo americano deve decidere se fidarsi ancora una volta di consegnare la presidenza a Donald Trump, sapendo che sarà ancora più incoraggiato a fare qualunque cosa gli piaccia, qualunque cosa voglia fare”.

Così si è rivolto al Paese il presidente Joe Biden ieri sera, usando la sentenza con cui la Corte Suprema ha garantito al suo avversario l'immunità dai reati penali commessi quando era in carica, come strumento di campagna elettorale. I sei giudici conservatori si sono rifiutati di compiere il loro dovere, proteggendo il candidato alla Casa Bianca che preferisce dalle conseguenze del suo comportamento. Toccherà quindi agli elettori decidere se una persona merita di tornare a guidare gli Stati Uniti.

“Solo quattro anni fa – ha ricordato Biden – il mio predecessore ha mandato una folla violenta a Capitol Hill, per bloccare il trasferimento pacifico del potere. Si è seduto e ha guardato attaccare la polizia senza fare nulla”. Quindi ha proseguito: “Cosa è successo quel giorno? Uno dei più bui nella storia degli Stati Uniti. Il popolo americano merita di avere una risposta nei tribunali prima delle elezioni”. Però “a causa della decisione presa oggi dalla Corte Suprema, ciò è altamente, altamente improbabile. È un terribile disservizio per le persone di questa nazione”. Il problema riguarda Trump, ma non solo: “La decisione di oggi significa quasi certamente che non ci sono praticamente limiti a ciò che il presidente può fare. È un precedente pericoloso, perché il potere della carica non sarà più limitato dalla legge, compresa la Corte Suprema degli Stati Uniti. Tali limiti saranno autoimposti dal solo presidente.

“Si tratta di un attacco diretto all'architettura e alle fondamenta della democrazia americana: “Nessuno è al di sopra della legge, neanche il presidente degli Stati Uniti. La sentenza della Corte suprema è un pericoloso precedente. L'America è fondata sul principio che qui non esistono re”. Perciò Biden ha citato la dichiarazione con cui il giudice Sotomayor ha espresso la sua opposizione alla sentenza votata dai colleghi conservatori: “Il presidente ora è un re al di sopra della legge” La risposta quindi tocca agli elettori, nel voto del 5 novembre: “Anche il popolo americano dovrebbe dissentire. Io dissenso. Possa Dio benedirvi tutti e possa Dio aiutarci a preservare la nostra democrazia”.



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