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Chi è Francesco Fanucchi, il bravissimo comico che prende in giro tutto e tutti, anche la sua disabilità


Di lui fa sapere solo di essere nato a Lucca il 14 giugno 1994 e di essere laureato in marketing, il resto lo lascia dire alla sua comicità. Il comico Francesco Fanucchi della sua disabilità non ama parlare, se non attraverso le sue battute: perché per lui non ci sono tabùcome è giusto che sia per un comico, ma solo la leggerezza di uno sguardo acuto e dissacrante che, appunto, arriva a prendere in giro anche se stesso.

Piccolo di statura, si muove con l'uso delle stampelle e della sedia a rotelle, ma seduto davanti al pubblico è un gigante della risata. Ha debuttato nel 2020 in un locale di Pisa, e mesi fa si è esibito a “Stasera c'è Cattelan”, lo show di interviste di Alessandro Cattelan sulla Rai e si è presentato così: «Sono Francesco, vengo da una piccola città , Lucca: a Lucca fanno tutti i Fanucchi (come lui, ndr) di cognome e anche i miei (genitori), tutti e due, per questo sono così: qualcuno ride, ha i genitori che sono cugini. No, sono fratelli sennò ero più alto…». E ancora parlando del rapporto con le donne e il rifiuto in amore, con tanta autoironia, ha detto: «Quando becco un palo non vorrei mai essere me, vorrei essere Alessandro Borghese…». La tv lo ha chiamato ancora per il programma “Donne sull'orlo di una crisi di nervi”, programma di Rai 3 di Piero Chiambretti etasera si potrà vedere il suo show sull'emittente televisiva Comedy Central nei canali di Sky 129 e 130 (che poi verrà trasmesso su Paramounon). I suoi video sono molto seguiti sui social (su Instagram ad esempio ha 74.900 follower) dopo il suo primo one man show “Standard”, ora è in giro per la stagione con il secondo tour, “Molto Pop”. Prossima tappa in cui lo guarderò dal vivo, 7 luglio a Sassuoloo al Palazzo della Rosa in occasione del Tade week Festival.

In un'intervista recente a Corriere della Sera ha detto: «La disabilità può essere un freno iniziale, quando la gente non ti conosce e ti vede anomalo. C'è un attimo di straniamento. Ma se hai cose da dire che fanno ridere il pubblico, si crea un legame che non ha nulla a che vedere con questioni fisiche. È molto bello».





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