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Ecco la Red Bull Power Train: lanciata la sfida a Ferrari e Mercedes


Il reparto motori è l'ultimo arrivato nel team anglo-austriaco che vuole fare concorrenza ai rivali anche come costruttore

Marco Bruckner

2 luglio – 17:40 – MILANO

La giornata è di quelle tipiche inglesi, fredda e uggiosa, ma Christian Horner si mostra comunque sorridente nel mostrare la sua più recente creatura, ovvero la Red Bull Power Train. Il reparto motori è l'ultimo arrivato nel Red Bull Technology Campus, che è sicuramente l'attrazione più interessante della grigia Milton Keynes. Una struttura costruita in sole 54 settimane, eppure impressionante e completa, almeno secondo il team principal del team anglo-austriaco, di tutto ciò che servirà a far diventare la Red Bull un costruttore, dopo anni di soddisfazione da parte dei clienti del team. La sfida è di quelle importanti: far concorrenza a vecchi motori come Mercedes e Ferrari con un progetto recente, ma ambizioso. E leggendo il curriculum della squadra di Max Verstappen, non potrebbe essere altrimenti. Ad accompagnare la Red Bull in questo viaggio ci sarà un colosso dell'automotive, la Ford, che lavorerà fianco a fianco agli uomini di Milton Keynes tramite la propria divisione dedicata al motorsport, chiamata “Ford Performance”.

efficienza la parola d'ordine

Una delle parole più utilizzate da Christian Horner è l'efficienza, da riferire sia ai tempi che ai costi. La Formula 1 corre veloce e con un calendario così fitto è fondamentale che il lavoro venga svolto rapidamente. Per questo, come sottolineato dal team principal, uno dei fattori chiave è la progettazione del propulsore, sul quale è fondamentale poter lavorare con rapidità. Altro elemento fondamentale è quello dell'affidabilità, sia in termini temporali che di costi. Una power unit più affidabile è quella che richiede meno lavoro e meno spese. Per questo è stato investito molto per la fase riguardante i test di durabilità. Un investimento redditizio a lungo termine: ogni power unit, come indicato, costa circa 800 mila sterline (circa 945 mila euro al cambio del 2 luglio 2024). Viene da sé che è meglio svolgere i test con la massima cura, piuttosto che rischiare di perdere un intero motore. Oltre al lato economico, infatti, c'è da considerare anche quello sportivo, con le spese limitate dal budget cap. Ad affiancare i tanti uomini del team Red Bull Power Train ci sono gli americani della Ford Performance, forti delle conoscenze acquisite nel mercato automobilistico e in altri settori del motorsport.

l'incontro perfetto

Red Bull e Ford si sono trovate nel momento giusto. Il team di Milton Keynes ha dovuto fare i conti con l'aggiunta di Honda alla Formula 1 (rientrato poco dopo aver firmato un accordo con Aston Martin) e da lì è scaduta la decisione di diventarne un costruttore. L'idea di Christian Horner e dei suoi uomini era all'inizio quella di acquisire la proprietà intellettuale del costruttore giapponese e sviluppare il proprio progetto. Un'impresa non così semplice da realizzare, come precisa Horner stesso: “Non si tratta solo di prendere i loro motori e svilupparli, ci sono tanti altri fattori, tra cui soprattutto quello delle forniture”. La decisione, dovuta al Covid, di spostare il cambio di regolamento al 2026 ha portato infine la Red Bull a scegliere di diventare un costruttore vero e proprio. Una scelta contemporanea alla volontà di Ford di rientrare in Formula 1, che ha portato all'accordo siglato a inizio 2023. Una partnership che porta vantaggi a entrambi: dal lato Red Bull, la collaborazione garantisce mani e soprattutto menti nel supporto a quelli già presenti nel reparto Power Train (di cui molti ex Mercedes, come ricordano un paio di volte Horner durante la visita), da quello Ford, il matrimonio con Milton Keynes si traduce in nuove competenze tecniche, da poter trasferire anche al reparto automotive. Inoltre, anche l'aspetto marketing non è da sottovalutare, se si considera che Ford è una casa americana e che la F1 non è mai stata così popolare negli Stati Uniti come negli ultimi tempi.

una squadra completa

“Costruendo il reparto Power Train a Milton Keynes, siamo diventati l'unico team insieme alla Ferrari a produrre telai e motori nello stesso luogo”, ha sottolineato più volte Christian Horner. Un fattore, quello della compresenza dei due reparti, che può velocizzare notevolmente le comunicazioni tra i diversi team di lavoro, facendo risparmiare tempo prezioso in una Formula 1 sempre più frenetica. Diventare automobilista è un passo importante e rischioso, soprattutto se si considerano i tempi serrati con cui la Red Bull ha dovuto costruire le strutture per costruire la Power Unit. Essere un automobilista, però, rende il team di Milton Keynes completamente indipendente, il che permetterà di evitare situazioni come quella creata con Honda, come evidenziato dal team principal. E grazie alla collaborazione con Ford Performance, i ragazzi della squadra di Christian Horner non saranno soli in questa avventura. Per sapere come andrà a finire non resta che aspettare il 2026.





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