Economia Finanza

Accordo Leonardo e Rheinmetall su tank e corazzati all'Italia: ecco cosa prevede




Oggi, mercoledì 3 luglio, è arrivata la conferma ufficiale di quanto si vociferava negli ambienti della Difesa per una ventina di giorni: Leonardo e Metallo renano hanno firmato un memorandum d'intesa per la costruzione dei nuovi carri armati e dei nuovi veicoli corazzati per l'Esercito italiano.

Il patto costituisce una nuova joint venture paritetica finalizzata allo sviluppo di un approccio industriale e tecnologico europeo nel campo dei sistemi di difesa terrestre. Obiettivo dell'accordo è lo sviluppo industriale e la successiva commercializzazione del nuovo Carro armato da combattimento principale (Mbt) e della nuova piattaforma “Lince(o KF-41) per il veicolo corazzato da combattimento della fanteria (A2CS), nell'ambito dei programmi dell'Esercito italiano.

Armin Papergerl'amministratore delegato di Rheinmetall ha affermato in un comunicato stampa Che “Leonardo e Rheinmetall, due principali fornitori europei di tecnologia di difesa, stanno unendo le forze per realizzare progetti ambiziosi. Insieme vogliamo stabilire nuovi standard e aprire le porte a una nuova generazione di veicoli da combattimento per lo stato dell'arte in e per l'Europa. In tal modo, ci rivolgiamo al mercato italiano e agli altri Paesi partner che hanno bisogno di modernizzazione nel campo dei sistemi di combattimento”. Roberto Cingolaniamministratore delegato di Leonardo, ha sottolineato che “la tecnologia e le sinergie industriali tra Leonardo e Rheinmetall rappresentano un'opportunità unica per sviluppare Mbt e veicoli di fanteria all'avanguardia. Consideriamo questo accordo un contributo fondamentale alla creazione di uno spazio di difesa europeo”.

In particolare, il futuro joint venture – che avrà sede in Italia – sarà Lead System Integrator, prime-contractor e system integrator, in entrambi i programmi italiani e definirà la roadmap per la partecipazione al futuro Sistema di combattimento terrestre principale (Mgc)ovvero al carro armato europeo del futuro.

Nell'ambito dei programmi per il nuovo carro armato e l'A2CS, i sistemi di missione, suite elettronica e l'integrazione delle armi saranno sviluppati e prodotti da Leonardo secondo le richieste del cliente italiano. Le tecnologie costituiranno anche la base per lo sviluppo del futuro Mgcs e delle nuove versioni destinate all'esportazione internazionale.

Con l'Mbt Kf-51 “Panther” di nuova concezione e il “Lynx”, Rheinmetall dispone della tecnologia di base adeguata su cui costruire entrambi i programmi. Si apprende ancora, dal comunicato stampa, che le linee di assemblaggio finali, i test di omologazione, le attività di consegna e il supporto logistico saranno in Italia con una quota di lavoro nazionale del 60%.

I due programmi dell'Esercito italiano, complessivamente, valgono circa 20 miliardi di euro che saranno spalmati su 15 anni e prevedono l'acquisto di 200 “Panther” e di 350 “Lynx” per il programma A2CS (che prevede comunque l'acquisizione di 1050 veicoli di tutte le versioni a un costo di 5,2 miliardi di euro (sino al 2037).

Trovata risoluzione pertanto una problematica apertasi il 12 giugno scorso quando Nomiil consorzio franco-tedesco che costruisce Mbt e veicoli corazzati, si è ritirata improvvisamente dall'accordo con Leonardo per la produzione dei Leopard 2A8 “italianizzati”, ovvero dotati di sensoristica, torretta e altro hardware fabbricato in Italia dal colosso della Difesa nazionale.

Quell'accordo aveva già visto i primi finanziamenti messi a bilancio dall'Italia (4 miliardi di euro su un fabbisogno complessivo di 8,25), che ora verranno diretti sul Kf-51 e sul “Lynx” di Rheinmetall.

Come anticipato, la soluzione di affidarsi ai tedeschi è stata naturalmente consequenziale anche visti i buoni rapporti che intercorrono tra i due giganti industriali: e Eurosatorio 2024il salone internazionale della difesa e della sicurezza che si è tenuto a Parigi il mese scorso, è stato proprio notato un veicolo “Lynx” con una torretta Hitfact Mk II costruita da Leonardo.

Quest'intesa, certificata dalla stipula del memorandum d'intesa sui due programmi di acquisizione dell'Esercito, è sicuramente

un buon viatico sulla strada per la partecipazione nazionale al futuro Mgcs, sebbene permangano resistenze da parte di Knds che considera momentaneamente chiuso l'allargamento della partnership industriale ad altri Paesi.



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