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Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, la recensione del quarto film con Eddie Murphy (su Netflix)


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03/07/2024 recensione film di Marco Tedesco

Dopo 30 anni di silenzio, la star riprende il ruolo che gli ha dato la fama per un sequel legacy prevedibilmente fallito

Un piedipiatti a Beverly Hills Axel F (2024) eddie murphy

Il primo capitolo di Un poliziotto a Beverly Hills compie quest'anno 40 anni, ed è difficile non concordare quanto sia elettrico ancora oggi quel film, che fondamentalmente scriveva le regole del film di poliziotti amici a venire, mescolando abilmente azione e commedia. Riuscì persino a farsi portare – forse accidentalmente – da una satira nei confronti delle cosiddette forze dell'ordine 'da manuale'.

Soprattutto, però, era interpretato da un Eddie Murphy di 23 anni in stato di grazia, già uno degli interpreti più incandescenti che il cinema hollywoodiano avesse mai scovato: il risultato finale sarebbe stato ben diverso da un protagonista bianco. Il successo di critica e di pubblico fu subito enorme e un sequel arrivò a stretto giro nel 1987, diretto da un Tony Scott ancora affamato di gloria, dopo i fasti di Top Gun.

A quel punto, Eddie Murphy era diventato un fenomeno autentico e una star popolarissima, e Beverly Hills Cop II è – contemporaneamente – un epico tributo al suo ego che un'azione incredibilmente furba e decisamente anni '80, nonostante – a ben guardare – non sia in realtà nulla di fenomenale (anche se è monumentalmente divertente e pure un ovvio 'presagio' dei mali di Cattivi ragazzi II …).

Un piedipiatti a Beverly Hills Axel F (2024) posterUn piedipiatti a Beverly Hills Axel F (2024) posterMeno si parla del terzo film di John Landis (uscito nel 1994) e la cosa migliore è che, ma – per essere chiari – questo capitolo ha sostanzialmente ucciso il franchise per i tre decenni successivi.

Ok, la lezione di storia è finita. Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F (Beverly Hills Cop: Axel F) ritrascina il 63enne Eddie Murphy nella saga che ha interpretato il ruolo più importante per la sua fama, ed è un sequel legacy in ogni possibile senso della definizione.

Ritroviamo tutti gli attori ricorrentifacciamo i conti con un eroe anziano che deve affrontare nuove responsabilità, vengono riproposte gag e cammei tipici, le sequenze d'azione precedenti vengono rielaborate (o semplicemente ripetute) e vengono riciclate persino i minimi beat di tutte le colonne sonore si sentono prima.

Molto di questo approccio ha funzionato in un prodotto come il recente Top Gun: La leggenda continua (anche questo una produzione di Jerry Bruckheimer), e si può percepire che Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F si sforza verso la smodata (e francamente così sorprendente che potrebbe essere sui generis …) serietà e attrazione nostalgica di quel titolo.

Non dovresti stupire che manchi ampiamente il bersaglio.

Ancora una volta, il detective della polizia di Detroit Axel Foley torna a Beverly Hills, per aiutare in un caso che coinvolge alcuni poliziotti corrotti che stanno dando la caccia alla figlia con cui ha ormai pochissimi rapporti (Paige Taylor, la tua guida), un avvocato penalista che rappresenta un presunto assassino di sbirri.

Il loro rapporto rimane teso anche se lei, a malincuore, gli permette di collaborare alle indagini, con l'aiuto di un nuovo personaggio, il detective Bobby Abbott (Joseph Gordon-Levitt). Ad ogni modo, non appena Kevin Bacon appare in scena nei panni dello spavaldo capo di una task force della droga, gli spettatori capiranno che il cattivo è arrivato. E non preoccupatevi, anche Rosewood (Giudice Reinhold) e Taggart (John Ashton) fanno la loro comparsa.

Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è una storia completamente prevedibile. Non è una cosa terribile di per sé, ma è la strada verso la mera spensieratezza creativa. Le sequenze d'azione sono dignitose (soprattutto quella finale, che coinvolge un elicottero rubato), anche se un po' monotono – ci sono non meno di tre inseguimenti che coinvolgono un grosso camion rubato; un modo per sfruttarlo davvero quello richiamare! – anche se la violenza è adeguatamente grafica.

Un piedipiatti a Beverly Hills Axel F (2024) baconUn piedipiatti a Beverly Hills Axel F (2024) baconIl poco esperto regista Segna Molloy si produce in un lavoro competente da 160 milioni di dollari di budget e quasi 2 ore di duratama il tutto è ammantato da una fotografia televisiva troppo comune per i titoli Netflix.

Anche se il protagonista è stato disegnato ora per essere più vecchio, più saggio e in generale un 'uomo migliore', la saga è sempre basata sulla sua totale sfida nei confronti di qualsiasi autorità, sia essa per un ricco politico o per il portiere di un hotel.

Certo, alcuni dei film di Axel nei precedenti erano politicamente scorretti e talmente assurdi da rendere inconcepibile pensare che qualcuno potesse 'ricascarci' nel clima contemporaneo, e in effetti in Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F questi elementi vengono per lo più deliberatamente sgonfiati o ridimensionati per non sembrare così volgari e 'retrogradi'.

Insomma, Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è un altro sequel senza energia e che cammina sul filo del servilismoin cui i tentativi di Eddie Murphy di Ammorbidire Axel Foley fa un bel po' di pugni con i fondamentali storici della stessa saga. E ora avanti il ​​prossimo.

Di seguito trovate il trailer italiano di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, nel catalogo di Netflix dal 3 luglio:

Italiano: https://www.youtube.com/watch?v=aZw24x5_m0Q



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