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Da Maignan a Ndoye, l’Europeo parla ancora italiano: 21 giocatori di A puntano al trionfo


L'Italia resta in Germania: nei quarti ci sono ancora sei giocatori dell'Inter e del Milan. Molto bene anche il Bologna, con quattro uomini

Dal nostro inviato Davide Stoppini

4 luglio – 10:25 – STOCCARDA (GERMANIA)

Non resta che consolarci allungando di nascosto un passaporto a questi 21, che un po' d'Italia in Germania la stanno portando comunque. Un po' del nostro calcio, almeno. Un po' del nostro movimento oltre il disastro della Nazionale di Spalletti, perché in fondo non si sbaglia troppo nel dire che quello che stanno facendo durante l'Europeo è (un po') figlio anche di quanto hanno mostrato in Serie A. Qui si parla dei 21 giocatori del campionato italiano – almeno al via del torneo – ancora in corsa per Euro 2024. E certo, non occupiamo proprio la prima fila: nessuno di questi è protagonista con Spagna, Germania e Inghilterra, la favorita con la Francia per la vittoria finale. Ma il nostro torneo è comunque il quarto più rappresentato tra le magnifiche otto: dietro per ovvi motivi a Premier, Bundesliga e Liga, ma davanti alla Ligue 1 che pure ha la sua nazionale ancora in pista.

difesa

Si intravede qualche punta di eccellenza della Serie A, vagando tra le 44 partite giocate. Il gioco, quindi, è provare a mettere insieme undici tipi, in base alle prestazioni dei singoli. Vince Milano, vince Milan e Inter. Perché la formazione inizia subito con un derby. Maignan e Sommer sono i due protagonisti di Francia e Svizzera. Il milanista è stato quasi perfetto fin qui: una rete unica incassata, il suo rigore, una sensazione diffusa di affidabilità, dentro una nazionale che fa fatica a segnare e si appoggia alla sua fase difensiva, con tre clean sheet nelle quattro partite. Pure le fasce sono made in San Siro. Dumfries è una faccia che ride – oddio, ride no, non ride mai – dentro un'Olanda più che piacevole. È tornata la versione gold, non quella sbiadita degli ultimi mesi: l'aria della nazionale gli fa bene, dopo il Gran Mondiale in Qatar. Se è questo, fa bene all'Inter tenerlo stretto. E deve far di tutto per far resistere le sirene di Hernandez. Theo ha giganteggiato contro il Belgio, segnando un gol – perché un gol è stato quello di recuperare su Carrasco – e lavorando perfettamente in entrambe le fasi. La difesa a quattro è completata da De Vrij, che ha lasciato il posto a De Ligt. Non era scontato, visto che nessuno dei due arrivava all'Europeo da titolarissimo del proprio club. L'altro centrale è Rodriguez, Pavard fin qui con la Francia non ha fatto neppure la comparsa. Zero secondi per Benji l'interista, mentre Rodriguez è la certezza di Yakin: neanche un minuto saltato, secondo giocatore per i palloni recuperati della Nati, quarto per chilometri di percorso.

centrocampo

E indovina chi c'è sul podio della Svizzera, in quella stessa classifica? Freuler e Aebischer, subito dietro Xhaka. Non possono non allontanarsi dal centrocampo: il primo avrebbe chiesto a Barella e Fagioli, che anch'essi hanno visto a Berlino, il secondo è una delle rivelazioni dell'intero Europa. Ecco qui, la Bologna che era di Thiago Motta e che arriva fino in Germania. Più loro, dunque, di Rabiot – sufficiente ma non emozionante – e pure di Reijnders, comunque buon protagonista con l'Olanda, col 91,8% di passaggi completati: mica male. In regia però va Calhanoglu: Hakan ha saltato per squalificare l'ottavo con l'Austria, ma resta la guida anche dentro un tipo di gioco completamente diverso rispetto all'Inter, se è vero che la Turchia si appoggia molto su Arda Guler e Yildiz .

attacco

Detto che Rui Patricio, Zirkzee e Okafor finiscono qui, qui sono stati spettatori non paganti, e che Celik e Giroud in due arrivano appena a 140' disputati, eccoci al tridente. Nel mezzo non può esserci Thuram. Per la verità, non per grossi meriti: l'interista europeo è stato fin qui deludente, nonostante la fiducia di Deschamps, tanto che la sua presenza dal 1' col Portogallo non è più così certa. A Marcus – ma per la verità tutta la Francia – è mancato il gol. Non le occasioni: dopo Mbappé (15 volte) è quello che tra i Bleus ha calciato di più in porta (11). Magari lo stimolerà il derby con Leao, che però nell'11 non ci sta. Siamo sempre lì, con il portoghese: grandi picchi e grandi assenze, due gialli per simulazione che hanno portato alla squalifica, sempre sostituiti con tanto di gesto di insofferenza per l'ultimo cambio, contro la Slovenia. Più in dettaglio Yildiz, riferimento per Montella, pur in una dimensione tutta nuova anche in termini di minuti che con Allegri alla Juventus non aveva. Lì davanti, in fondo, il migliore è Ndoye. Si torna a Bologna. E alla Svizzera: Dan ha fatto tutto, il trequartista, la prima punta, la “tuttafascia” contro l'Italia. Non vale meno di 30 milioni, sul mercato. E a ben guardare, non c'è per niente uno scandalo.





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