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Elezioni nel Regno Unito, i risultati del voto: trionfo dei Laburisti



Non trionfouno valanga che chiude quasi tre lustri interrotti di governo conservatore nel Regno Unito. IO Laburisti vanno oltre ogni previsione più rosea: vincono nettamente le elezioni generali e conquistano oltre 400 seggi su 650, andando ben oltre la maggioranza assoluta e sfiorando il record di 419 conquistati da Tony Blair. IO conservatori sono terremotati ma, quantomeno, evito l'estinzione guadagnando circa 130 seggi (mai così male, il minimo erano stati 156 segnali nel 1906) e restano il primo partito di opposizione visto che i Liberaldemocratici di Ed Davey si fermerebbero a 61 secondo i dati della notte. Più indietro Riforma del Regno Unito di Nigel Farage che entra in Parlamento con 13 scranni all'ottavo tentativo, quindi io Nazionalisti scozzesi che crollano da 48 rappresentanti a dieci e fanno dire all'ex primo ministro indipendentista Nicola Storione che è la “più nera delle previsioni”, Plaid Cymru (il partito gallese) con 4 ei Verdi con dovuto. A conti fatti, rispetto all'ultima chiamata alle urne, i laburisti raddoppiano i propri seggi mentre i Conservatori ne perdono circa 240, almeno in parte a favore dei Lib-Dem (+50). Lo scarto tra laburisti e tory, consegnando la leadership di Il mio amico Keir Starmer I l secondo più ampio distacco dal primo partito di opposizione nella storia del Regno Unito.

Il Regno Unito controcorrente – Insomma, se in Europa continentale c'è chi guarda a destral'isola della La Brexit sterza si è volta in direzione opposta: verso il centro non si è proprio a sinistra, tornando ad affidarsi al Lavoro – sotto la guida moderata di Starmer – dopo 14 anni di governo conservatore. Lo spoglio notturno delle schede delle elezioni britanniche riguarda ormai solo i numeri – i definitivi sono attesi a inizio mattinata – destinati a fissare le dimensioni del trionfo laburista, frutto anche e soprattutto dell'annunciatissima disfatta dei conservatori del premier uscente Rishi Sunaktravolti da una battaglia di portata storica prossima a un annichilimento epocale, come da indicazioni unanimi della vigilia.

La fine del quindicennio dei Tories – La Scommessa kamikaze di Sunak è stato insomma un fallimento: in InghilterraScozia, Galles e l'Irlanda del Nord è stato un diffuso rigetto da ciclo fine del partito di governo uscente più che della capacità di attrarre l'offerta programmatica – prudente quanto vaga – starmeriana. Scenario che si traduce in ogni buon racconto in una svolta generazionale. Nella fine di quasi tre lustri di governo a guida conservatrice segnati da crisiscossoni, scandalolacerazioni interne e cambiamenti di leader, tra responsabilità proprie e conseguenze di terremoti internazionali; oltre che dai contraccolpi – almeno per ora largamente negativi – di quella specie di gioco di prestigio che è stato il referendum del 2016 sul divorzio dall'Unione Europea, sfociato nella Brexit. Una svolta che si consuma nel nome del ritorno alla normalità, caratteristica per ora dominante del profilo dall'ex procuratore della corona prestato al politico 61enne Starmer.

La 'sinistra morbida' di Starmer – La super maggioranza in Parlamento lascia del resto se non altri margini di manovra all'uomo incaricato di riportare le insegne del laburismo a Downing Street dai tempi di Tony Blair e Marrone Gordon. Un uomo nato politicamente nella corrente intermedia della 'morbido sinistro'salvo spostarsi passo dopo passo su posizioni sempre più centristeil quale tuttavia promette di lavorare per un miglioramento più equo delle condizioni di vita della “gente comune” come antidoto alla “minaccia populista”. Pur escludendo di voler cavalcare i contrasti sociali o riaprire ferite come la stessa Brexit, che era a suo tempo contraria, ma che adesso non intende rimettersi in causa.

Da dove ripartono i Labour? – Le priorità programmatiche immediate riguarderanno sempre l'avvio accelerato di iniziative legislative ordinarie su temi ecumenici quali “la stabilità e il rilancio dell'economia”, la Sanitàl'edilizia pubblicala sicurezza e il contrasto (senza pianoforte Ruanda) “dell'immigrazione illegale”. In un contesto, già benedetto dalle prime reazioni rilassate dei mercati e del business, a cui si affianca l'impegno alla continuità sulla trincea degli conflitti internazionali – sostegno senza quartiere all'Ucraina in primis – e alla lealtà Stati Uniti d'America e Nato. Mentre i conservatori toccheranno ripartire dal baratro, con un nuovo leader dopo l'inevitabile aggiunta di Sunak.

La scomparsa dei ministri Tories – Le proporzioni del disastro conservatore è tutto racchiuso nella 'grande' parte che perderà il seggio. Tra loro, il cancelliere dello Scacchiere Caccia di Jeremy: secondo gli exit poll, il Tory di più alto profilo è destinato a rimanere escluso, con i Lib-Dem che sembrano destinati a conquistare il suo seggio nel collegio di Godalming e Ash. Concedi Shappsministro della Difesa, e Johnny Mercerdei Veterani, potrebbero anche perdere i rispettivi collegi. In bilico, secondo gli exit poll, pure Segna Harper (Trasporti), Mel Stride (Lavoro e pensioni), Steve Barclay (Ambiente) e Penny Mordaunt (leader dei Comuni).



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