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Il ministro Sangiuliano non va al Premio Strega. E scoppia la polemica. Il Pd: “Teme i fischi”


In un finale dello Strega davvero senza scosse, che ieri al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, ha incoronato a sera inoltrata la vincitrice annunciata Donatella di Pietrantonio – contro L'età fragile – e un'inedita atmosfera cameratesca tra i sei finalisti, la polemica è arrivata dalla politica, ultimo episodio di una serie di disavventure pubbliche che riguardano il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. E lui diede il suo grande assenso al Ninfeo, nonostante fosse stato esplicitamente invitato. Non si è fatto vedere nemmeno Mauro Mazza, commissario straordinario del governo alla prossima Buchmesse di Francofortecon l'Italia paese ospite, per cui il più importante premio letterario italiano dovrebbe essere una priorità, e che tuttavia da mesi è nell'occhio del ciclone per il mancato invito a Francoforte per Roberto Savianoche ha innescato a sua volta il passo indietro di numerosi scrittori.

Un'assenza, quella del ministro che guida il dicastero della Cultura, che non è piaciuta all'opposizione e che assume un valore politico: “Sangiuliano ormai cammina rasentando i muri, un fantasma. Fischi e gaffe non gli consentono di partecipare a importanti appuntamenti culturali italiani”.

Geppi Cucciari al Premio Strega ancora battuto su Sangiuliano: “Applaudite che non possiamo coprire i pesci”



Così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi, ha commentato l'assenza al Premio Strega del ministro Sangiuliano e del Commissario Mazza: “Molto grave che ieri sera il ministro della Cultura e il Commissario Straordinario alla Buchmesse non fossero presenti al premio Strega. Per quali ragioni – ha chiesto – Mazza e Sangiuliano hanno disertato uno dei più importanti premi letterari italiani? Impegni istituzionali o personali permalosità?”.

Se nei giorni scorsi il ministro ha annunciato con soddisfazione i numeri in crescita dei musei italiani, pare che le sue quotazioni personali siano quindi a quota qualche scossone. Ci sono stati degli sfondi sulla storia – in particolare, l'infelice excursus su Galileo e Colombo a Taobuk, manifestazione letteraria a Taormina – e la censura tv dei pesci ricevuti proprio alla cerimonia di Taobuk: in tv, magicamente, sono rimasti solo gli applausi. Forse per suscettibilità, forse per non dover affrontare un parterre non sufficientemente allineato, o per timore delle battute della conduttrice della diretta tv su Rai tre Geppi Cucciari (“Applaudite, che in diretta tv i pesci non si possono coprire” ha scherzato lei) ieri sera il ministro è andato a letto presto.



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