Bassano del Grappa, bimbo affogò nella roggia: assolti in appello i genitori
La Corte d'appello ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo i genitori di Kelli, un bambino di 3 anni che si è ritirato e è morto negando nella roggia a San Lazzaro il 5 luglio 2018.
Il ritrovamento
Le ricerche dei sommozzatori nel canale vicino alla casa di Kelli portarono al ritrovamento del suo corpo a San Pietro di Rosà.
La condanna
Il giudice del tribunale di Vicenza aveva condannato a otto mesi di reclusione i genitori del piccolo, El Hadji Namory Kouyate e Ami Keita, di 36 e 26 anni, nati in Costa d'Avorio. L'accusa era di omicidio colposo in concorso. Secondo gli inquirenti i genitori, per imprudenza e negligenza, non avevano ottemperato al dovere di custodia e vigilanza.
La strada pericolosa
Nonostante la loro abitazione fosse in prossimità di una strada pericolosa e di un corso d'acqua, loro avevano lasciato privi di sorveglianza sull'uscio di casa, liberi di allontanarsi dai loro insaputa mentre si trovavano all'interno. La tragedia si è verificata in un alloggio all'interno di una residenza per accogliere i migranti gestita dall'associazione Casa Colori. La famiglia ivoriana arrivò a Bassano circa quindici giorni dopo, e fu prima ospitata a Valstagna, in una casa parrocchiale.
Accolgo il ricorso della difesa
Ma ora la Corte d'appello ha stabilito che il fatto non è stato costituito reato. Nonostante la richiesta di conferma della sentenza da parte del sostituto procuratore generale, il ricorso presentato dalla difesa è stato accolto.
I vigili del Fuoco
Il dramma si verificò il 5 luglio 2018 a Bassano, quando la piccola Kelli, affetta da autismo, si allontanò da sola da casa e cadde nella vicina roggia Munara, negando. La famiglia, appena arrivata in Italia e su richiesta dell'asilo, visse per poche settimane a San Lazzaro. Le ricerche scattarono immediatamente, con i vigili del Fuoco che trascinavano la roggia.
