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Il debutto di Ilaria Salis in Sinistra italiana. All’assemblea attacca Meloni: “Vergognoso criminalizzare le istanze sociali”


Applausi per Ilaria Salis all'assemblea nazionale di Sinistra italiana, per la prima volta a Roma da europarlamentare Avs. Questa volta “la politica è stata davvero e subito utile”, tirandola “fuori da lì…”, il saluto di Nicola Fratoianni. L'insegnante monzese, sbarcata all'Eurocamera dopo 15 mesi di carcere a Budapestnon mostra particolari emozioni e si concede prima ai giornalisti, poi dal palco quasi da politica navigata.

Il primo obiettivo? Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Per Salis sono infatti indigeste le accuse che il premier le ha rivolto solo poche sere fa quando, partendo dai mancati pagamenti di anni di affitto all'Aler, aveva parlato di scuse di reato. “Considero vergognoso che chi viene pagato dagli italiani per scrivere le leggi – aveva detto Meloni – stia lì a fare apologia della violazione delle stesse. Considero vergognoso che i privilegiati occupano abusivamente delle case destinate alla povera gente. Considero vergognoso che in uno Stato di diritto si fa apologia dello sproprio proletario, in una nazione in cui la proprietà privata è sacra e inviolabile”.

Lei, che al momento dei fatti contestati apparteneva al cosiddetto “Movimento per la casa”non si tira indietro e replica a musica dura: ricevo “quotidianamente attacchi” tra cui quelli di Meloni “che attaccandomi attacca una certa visione del mondo. Sembrava una barzelletta, ma la propaganda del populismo di destra è proprio questa cosa qui: un ribaltamento, una mistificazione della realtà” che “attraverso semplificazioni e bugie istiga all'odio”. “Trovo vergognoso che le istanze e le rivendicazioni sociali rispondano alla criminalizzazione e allo stato di polizia. Per intervenire sulle questioni sociali – suggerisce Salis – si dovrebbe considerarle in maniera seria e intervenire sulle condizioni di vita delle persone, cosa che questo governo si guarda bene dal fare”. “Non accettare lezioni di legalità da Meloni e Salvini“, le si affianca subito Fratoianni sottolineando che “in maggioranza c'è un partito che deve 49 milioni di italiani…”.

Il leader di Si poi ringrazia il “milione e mezzo di italiani che il 9 e 10 giugno hanno dato fiducia ad Avs”, al “voto giovane” e alla “generosità di Angelo Bonelli e Europa Verdi”. Salis li dedica a “tutti i cittadini che mi hanno dato la loro fiducia”: “Compagne e compagni, è un piacere essere qui, libera”, ha scandito dal palco. Una libertà ottenuta anche dal “sostegno e la fiducia non scontati” ricevuti. “Credo sia importante che insieme abbiamo dimostrato che la solidarietà nel segno dell'antifascismo e dei diritti non è un ideale astratto ma una forza concreta, che quando diventa collettiva diventa travolgente”.



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